Roma, rifiuti fuori regione: maxi-stangata in arrivo, ma si rischia l'emergenza

Roma, rifiuti fuori regione: maxi-stangata in arrivo, ma si rischia l'emergenza
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 30 Maggio 2018, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 07:52
Corsa contro il tempo per trovare impianti, soprattutto in altre regioni ma anche all'estero, che accettino gli scarti dei rifiuti lavorati nei tmb a Roma. A luglio non si potrà più proseguire con la proroga dei contratti in vigore e la gara indetta a 150 euro a tonnellate è andata a deserta. Ora l'Ama rilancia con una maxi gara europea da 188 milioni di euro complessivi che comprende anche la spazzatura che oggi portiamo nei due tmb di Cerroni. Problema: non si fa in tempo ad aggiudicarla per luglio e dunque, almeno per una parte del materiale, bisognerà ricorrerà a una procedura di negoziazione o quanto meno ad inviti. Questo significa che i 150 euro a tonnellata non basteranno più, è plausibile pensare che il prezzo da pagare aumenti sostanzialmente.

COSTI
Secondo gli esperti del settore il prezzo a tonnellata che il mercato chiede in questo periodo è di almeno 170 euro a tonnellata, dunque più dei 150 offerti nella prima gara naufragata e dei 137 che si pagano attualmente. In sintesi, potrebbe essere un bagno di sangue dal punto di vista economico.

Ieri nell'audizione in commissione ambiente il direttore esecutivo dell'Ama, Massimo Bagatti, ha confermato: «La decisione di mettere tutto insieme nella maxi gara da 188 milioni è arrivata anche su suggerimento dell'Anac, l'autorità anti corruzione». Non andrà deserta pure questa? Secondo Ama, lo scenario cambia proprio perché la maxi gara oltre al materiale che esce dal tmb comprende anche i rifiuti indifferenziati che oggi vengono portati negli impianti di Malagrotta. Potenzialmente potrebbe essere un cambiamento epocale per Roma: per Colari è in vigore l'interdittiva antimafia e dunque c'è chi sostiene che non potrà partecipare alla gara. Che fine faranno allora quei rifiuti? Andranno negli inceneritori al nord o addirittura all'estero? Si aprono orizzonti molto confusi.

Ieri però l'assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari ha voluto dare messaggi rassicuranti: ha detto che la differenziata sta andando bene, ma il dato che ha fornito è solo una proiezione per il mese di maggio, sopra il 46,4 per cento. Ha parlato di tre nuovi impianti da realizzare, oltre ai due di compostaggio a Casal Selce e Cesano (per i quali è già stata chiesta l'autorizzazione alla Regione): l'Ama ha individuato la necessità di realizzare stabilimenti per trattare i residui dello spazzamento, i materassi, «che spesso vengono abbandonati in mezzo alla strada» e i pannolini. Bagatti: «Sono costi che possono essere recuperati negli anni. Realizzare questi tre impianti su Roma sarebbe una vera e propria rivoluzione».

INCREMENTO
Altro nodo: la Montanari ha promesso nel suo piano una riduzione dei rifiuti, invece nel 2018 stanno aumentando sensibilmente. Come mai? Secondo Bagatti «c'è il fenomeno dell'abbandono sistematico di rifiuti ingombranti, in parte speciali e provenienti da altri comuni, lungo alcune direttrici delle periferie. Ci sono ripetuti conferimenti da alcuni soggetti già identificati, che portano un aumento di tonnellate di rifiuti. Sono soggetti su cui c'è già l'attenzione delle forze dell'ordine e dei carabinieri». Bagatti parla anche di un «aumento delle persone del 30 per cento e un 25 per cento di utenze non censite» come ragione dell'incremento dei rifiuti, ma il turismo è aumentato solo del 3 per cento e le utenze fantasma producevano rifiuti anche l'anno scorso.
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