IL TOUR
I due turisti sabato sono stati fermati da alcuni custodi dell'area archeologica che hanno subito chiamato la polizia. Purtroppo l'incisione era già stata fatta. Gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio hanno denunciato i due turisti a piede libero con l'accusa di danneggiamento.
J.M. la scritta che ieri compariva ancora accanto ad altre incisioni: c'è chi in passato ha avuto addirittura il tempo di racchiudere in un cuore le proprie iniziali. Siamo al di sotto dell'ala del palazzo di Domiziano (in particolare del Larario), in uno spazio verde dove l'ombra offerta dagli alberi dovrebbe invitare al riposo e non agli attentati al decoro. Scendendo giù, a pochi passi, c'è l'imponente Arco di Tito ammirato anche ieri da centinaia di turisti.
La lista degli oltraggi nell'area archeologica è lunga: è stato preso di mira soprattutto il Colosseo. Dalla turista francese, di professione vigilessa, che l'11 febbraio sul Colosseo ha inciso il suo nome (provò a giustificarsi dicendo: «non sapevo che non si potesse fare») al turista ecuadoregno, benzinaio, 55 anni, che ha pensato di incidere i nomi dei figli sempre sulle mura dell'Anfiteatro Flavio. A gennaio, poi, sono comparse addirittura due scritte realizzate con vernice nera su un pilastro del Colosseo. I vandali avevano scritto morte e balto.
Condanne e polemiche, mentre anche ieri nell'area del Foro e del Palatino molti turisti continuavano a scambiare i ruderi per panchine e a scattare foto-ricordo in piedi sopra a un rudere (c'era un bambino molto divertito mentre la mamma immortalava il momento).
LE POLEMICHE
Graffiti all'interno delle aree archeologiche e tuffi nelle fontane (addirittura senza veli). A fine aprile il Comune stava elaborando un piano per contrastare il vandalismo dei turisti. Si era parlato di una task-force di 70 vigili per tutelare i monumenti, ma anche per controllare la marea di B&B che stanno invadendo ormai da tempo la Capitale. A livello nazionale più volte il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha sollevato la necessità di inasprire le pene per chi non ha alcun rispetto delle aree di pregio e si diverte a rovinare il patrimonio di Roma con incisioni. Intanto, gli agguati al decoro purtroppo continuano.