Studente trovato morto in un ostello
I compagni: «Ha fatto tutto da solo»

Studente trovato morto in un ostello I compagni: «Ha fatto tutto da solo»
di Marco De Risi
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Giovedì 10 Aprile 2014, 07:49
Jonathan ha fatto tutto da solo. Sono sconvolti i tre compagni di scuola che si trovavano nella stanza dell’istituto religioso di via Torre Rossa insieme al ragazzino svizzero di sedici anni morto con un fendente di coltello al petto.



E ripetono: «Non ci siamo accorti di nulla. Non abbiamo capito subito cosa era successo. Sì, ha fatto tutto da solo». È stata un’insegnante ad accorgersi della tragedia verso le undici di martedì sera e a chiamare i soccorsi. Sul posto è intervenuto il personale del 118 che ha avvertito la polizia. Così sono entrati in azione gli agenti della squadra mobile che hanno cercato di ricostruire nei dettagli la dinamica della tragedia ascoltando fino a tarda notte la scolaresca venuta a Roma in vacanza da Losanna e i tre compagni di stanza dello studente morto. «Ma come sta Jonathan?» hanno chiesto per ore i tre ragazzi che sono stati fatti uscire dalla stanza dalle professoresse quando ancora non si erano accorti che il loro compagno, trovato disteso a letto, era ormai senza vita. «Non sappiamo come sia potuta accadere una cosa del genere» hanno raccontato agli investigatori.



LE IPOTESI

L’ipotesi che prevale è quella di un incidente, o di un gioco finito male. Anche se non è escluso che possa scattare l’accusa di omicidio colposo, si pensa comunque a una tragica fatalità. In questa tragedia, infatti, potrebbe avere un ruolo decisivo il tipo di coltello che è stato trovato nella stanza del ragazzo ucciso. È una lama cosiddetta a ”farfalla”, un coltello di origini filippine che si apre in tre parti: la lama e le due parti del manico. Un’arma pericolosissima se non la si sa usare ed è per questo che gli investigatori non escludono che lo studente svizzero possa aver fatto tutto da solo maneggiando incautamente il coltello.



I COLTELLI

Nella stanza sono stati trovati altre due ”farfalle” identiche a quella che ha ucciso lo studente. Lui e altri due compagni li avrebbero acquistati in un negozio del centro. Ora l’indagine appurerà anche chi ha venduto le lame ai minorenni: il negoziante potrà essere incriminato per vendita illegale di arma bianca. I tre testimoni oculari sono stati ascoltati negli uffici della squadra mobile con l'aiuto di alcuni psicologi. Non sarebbero emersi elementi che possano far pensare a un litigio o addirittura a un omicidio volontario. I tre ragazzi sono apparsi spaesati, sconvolti e nessuno di loro ha saputo spiegare con esattezza quello che era accaduto. «Il nostro amico stava giocando da solo con il coltello», hanno ripetuto agli agenti. Fondamentale per capirne di più sarà l’autopsia che si terrà oggi. Grazie all’esame autoptico il medico legale potrà stabilire l’angolazione del colpo mortale e ricostruire con maggiore precisione le ultime ore di vita dello studente svizzero morto apparentemente senza un perché.

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