Roma, omicidio di Roberto Musci a Casalotti: dopo il killer, condannato il mandante a 26 anni

Roma, omicidio di Roberto Musci a Casalotti: dopo il killer, condannato il mandante a 26 anni
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Lunedì 4 Dicembre 2017, 20:29
Omicidio volontario premeditato. Con questa contestazione, Massimiliano Leoni è stato condannato a 26 anni di reclusione. E' accusato di essere il mandante dell'assassinio di Roberto Musci, avvenuto la mattina del 23 gennaio 2014 in una zona periferica della Capitale. La sentenza è della prima Corte d'Assise di Roma. I giudici hanno anche condannato l'imputato a pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di più di 300mila euro.

Il pm aveva chiesto una condanna all'ergastolo. Il Tribunale ha però concesso le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti contestate. La svolta nel caso era arrivata con la confessione di Giancarlo Orsini, killer e poi collaboratore di giustizia, già condannato come esecutore materiale del delitto. Musci era stato ucciso con sei colpi di pistola, cinque dei quali alla testa, davanti alla porta di casa, mentre si trovava ai domiciliari. Secondo l'accusa, Orsini si sarebbe presentato dicendo di essere un ufficiale giudiziario. Quando la vittima era scesa, il killer avrebbe sparato i colpi di pistola, fuggendo subito dopo in sella a uno scooter.

Inchiodato dalle prove, Orsini aveva confessato, autoaccusandosi anche di altri cinque fatti di sangue (altri due omicidi e tre gambizzazioni) e di 52 rapine.
Per l'omicidio di Musci, il killer aveva indicato Leoni come mandante. Il movente sarebbe il timore di una ritorsione di Musci nei confronti di Leoni, legata alla morte del fratello della vittima, ucciso nel 2009.
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