Roma, tonnellate di rifiuti in strada, la protesta dei Municipi M5S

Roma, tonnellate di rifiuti in strada, la protesta dei Municipi M5S
di Mauro Evangelisti
3 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Dicembre 2018, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 09:28

Dopo l'incendio del Salario, ieri Ama ufficialmente ha chiesto di attivare il tritovagliatore di Ostia (100 tonnellate al giorno). In una lettera scritta alla sindaca Virginia Raggi, il presidente dell'azienda dei rifiuti, Lorenzo Bagnacani, spiega che non c'è ancora certezza da qui a Capodanno su dove sarà smaltito l'indifferenziato che prima andava al tmb Salario. Restano incertezze sulla disponibilità degli impianti di Aprilia e Colfelice, per cui vi sono quantitativi, tra Natale e Capodanno (in media 300 tonnellate che arrivano anche a 500 tonnellate giornaliere) che rischiano di non essere raccolti. In queste ora la spazzatura è sui marciapiedi e protestano anche i municipi targati M5S. Sia chiaro: Torino non accoglierà i rifiuti di Roma. Il corto circuito delle dichiarazioni è scattato dopo che la sindaca Chiara Appendino, a chi le chiedeva dell'appello della Raggi alle altre regioni perché si prendano i rifiuti romani, ha risposto: «La solidarietà da parte nostra c'è». Il problema è che per portare i rifiuti fuori regione non basta un post su Facebook come quello che la Raggi ha scritto per dire «Torino pronta a sostenere Roma». Serve un atto formale di Ama, su sollecitazione di Roma Capitale, che chieda alla Regione Lazio di contattare la Regione Piemonte perché accetti i rifiuti indifferenziati romani. Tutto questo non è stato fatto. Dallo staff di Chiamparino confermano: «Qui non è mai arrivata alcuna richiesta». Tra l'altro spazio disponibile nell'inceneritore di Torino non c'è.

CRISI
Ma c'è di peggio: anche Aprilia e l'Abruzzo sollevano problemi di fronte all'arrivo dei rifiuti romani. Da lunedì l'Ama non saprà dove portare almeno 300 tonnellate di spazzatura. Fabio Altissimi, a cui fa capo la Rida di Aprilia, spiega: «Il Tar obbliga la Regione ad individuare una discarica per Rida Ambiente, ma la Regione fa scaricare a Colle Fagiolara Colari, Ama, Porcarelli, Saf e altri operatori, meno che Rida Ambiente. Questo non dà la possibilità a Rida di sostenere Roma Capitale». O si trova una mediazione o Ama sarà nei guai. In serata l'assessore regionale Valeriani ha scritto alla Raggi affermando che l'intesa con Rida c'è. E l'Abruzzo? Ama non aveva chiesto alla Regione di prorogare l'accordo nel 2019, convinta che l'aumento della differenziata avrebbe ridotto le necessità. La differenziata va a rilento e l'incendio del Tmb di Salario ha dato il colpo finale. Ama ha così fatto marcia indietro e chiesto alla Regione Lazio di contattare la Regione Abruzzo. Dove però presto ci saranno le elezioni e la giunta di centrosinistra spesso è stata attaccata dai 5 Stelle locali per le scelte sui rifiuti. Per questo ieri il presidente vicario dell'Abruzzo, Giovanni Lolli, ha posto due condizioni per accogliere altre 70 mila tonnellate di rifiuti: lo deve chiedere con una lettera ufficiale la Raggi e comunque in Abruzzo ci sarà solo il trattamento. Ieri il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, ha parlato al telefono con l'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, che gli ha inviato l'elenco degli impianti utilizzabili nel Lazio. Una lista è stata chiesta con una lettera anche dalla Raggi. Intanto, cresce il malcontento anche nei Municipi governati dal M5S. Monica Lozzi, presidente del VII: «Situazione non più tollerabile. Negli ultimi due mesi il trend è nettamente peggiorato. Abbiamo chiesto l'applicazione di sanzioni per l'Ama». Dal VI (Tor Bella Monaca) Katia Ziantoni: «Dopo l'incendio dichiarare emergenza è atto dovuto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA