Buche a Roma, i giudici sulle ditte di manutenzione: «Truffatori spregiudicati»

Buche a Roma, i giudici sulle ditte di manutenzione: «Truffatori spregiudicati»
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 3 Dicembre 2015, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 10:56

Ha provato a far passare una bustarella per corrompere un funzionario comunale addetto all'assegnazione degli appalti sulle buche per una offerta in favore di una bambina malata, ma senza successo. Resta ai domiciliari l'imprenditore romano Luigi Martella arrestato a ottobre insieme al suo braccio destro Alessio Ferrari con l'accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti.
Per i giudici del Riesame, presidente Maria Sabina Vigna, per entrambi gli indagati «sussistono le esigenze cautelari vista la loro spregiudicatezza e la determinazione criminosa».
«Non hanno esitato», scrive il collegio, «a pagare il pubblico funzionario per avere notizie in grado di far loro vincere gli appalti sulla Grande Viabilità tra l'altro con modalità che non sembrano espressione di un fatto episodico bensì di un meccanismo già ampliamente rodato.
Come l'uso di termini criptici per riferirsi alle informazioni sugli invitati alle gare, la prudenza usata nei colloqui nel non menzionare il nome del dipendente pubblico Ercole Lalli, l'incontro domenicale con lui» durante il quale il funzionario, appartenente al dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, venne filmato dai carabinieri del Noe, su ordine del pm Stefano Pesci, mentre intascava la mazzetta.

«PERICOLO DI RECIDIVA»
«Il presidio cautelare imposto è dunque quello minimo necessario per fronteggiare il concreto ed attuale pericolo di recidiva», è la conclusione del Riesame, «ravvisato nel provvedimento impugnato potendosi ritenere, in ragione delle modalità circostanze del fatto attestanti la curata pianificazione della strategia illecita e dunque la particolare pervicacia criminosa dei ricorrenti».
L'ipotesi insomma è che non si sia trattato solo di un appalto anti-buche truccato. Ma di un sistema consolidato di favoritismi e mazzette.
Il business della manutenzione delle strade potrebbe far scoppiare infatti un'altra bomba in Campidoglio. Gli stessi corruttori, come emerge dagli atti, temevano che i funzionari rifocillati con bustarelle potessero vendersi su più fronti, di fatto vanificando le notizie a loro spifferate per pilotare gli appalti per la manutenzione e il rattoppo delle strade. «Non è che questo dà notizie pure ad altri?», si chiedevano al telefono Luigi Martella e Alessio Ferrari.

TECNICI MUNICIPALI NEL MIRINO
L'indagine non è ancora finita. Intanto, altri funzionari potrebbero finire a breve nella lista degli indagati. Nel mirino, in particolare alcuni dirigenti degli uffici tecnici municipali.
Infatti Luigi Martella parla con disinvoltura con il suo braccio destro, Alessio Ferrari. Martella: «Eh. Hai capito? Non ti sbilanciare... capta quello che c'hanno loro! E devi capire se loro stanno insieme, pure questo devi capì, 'n te fa pijà per culo eh! Capisci se hanno invitati i stessi lotti, perche loro potrebbero stà pure 'i stessi lotti! E sò morti! Hai capito?».
E ancora, poi Martella aggiunge: «Ha sentito case popolari è andata in porto». «Ecco e mò vedemo quello del Comune che ha...». «Eh...

eh... senti e... ma lì alla Provincia non è che ce so problemi è tutto apposto?»».