Roma, truccato l'appalto anti-buche: due imprenditori e un funzionario ai domiciliari

Roma, truccato l'appalto anti-buche: due imprenditori e un funzionario ai domiciliari
di Valentina Errante e Sara Menafra
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Giovedì 15 Ottobre 2015, 03:46 - Ultimo aggiornamento: 08:45
Sono le stesse aziende che avevano vinto uno dei primi appalti assegnati per il Giubileo, quello per la viabilità di una delle vie a ridosso delle mura Aureliane. I carabinieri del Comando per la tutela dell'ambiente, coordinati dal colonnello Sergio De Caprio, hanno bloccato i due imprenditori ora finiti agli arresti domiciliari, proprio mentre stavano consegnando la mazzetta di duemila euro al funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, Ercole Lalli, agli arresti anche lui, con l'accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti.



Secondo la Procura di Roma avrebbero tentato di condizionare, con una mazzetta da circa due mila euro, almeno uno dei lotti per le gare d'appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della Grande Viabilità della città, ovvero le grandi arterie, mai del tutto funzionanti, spesso punteggiate da buche e voragini e costantemente intasate che attraversano la metropoli più estesa d'Europa.



GLI ARRESTI

I militari del Comando per la Tutela dell'Ambiente, in collaborazione con il Comando Provinciale di Roma hanno fatto irruzione negli uffici comunali mentre Lalli aveva ancora in mano il denaro incassato, e ha tentato inutilmente di disfarsi della busta contenente 10 banconote da 100 euro e 20 da 50 euro, immediatamente sequestrate. In base a quanto accertato dai pm Stefano Pesci e Alberto Pioletti, gli imprenditori al fine di incrementare la probabilità di aggiudicazione delle gare, ognuna del valore di circa un milione di euro, lavoravano molto a studiare le mosse della concorrenza, cercando di capire quante e quali imprese venissero invitate ai vari lotti.



Anche il mero dato numerico permetteva loro di avere una posizione di vantaggio rispetto agli altri imprenditori sia nel caso il bando di gara prevedesse l'aggiudicazione per «massimo ribasso» sia con la metodologia della «media mediata», espressione riferita al cosiddetto «taglio d'ali», con cui vengono esclusi coloro che presentano offerte con ribassi troppo contenuti o viceversa troppo elevati. Da notare che le aziende coinvolte sono molto ben radicate sul territorio cittadino. La famiglia Martella possiede in tutto quindici imprese e già il padre di Luigi era a sua volta un imprenditore attivo soprattutto nella manutenzione delle strade della capitale.



L'ANAC

Sempre ieri si è saputo che l'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha bloccato la prima gara assegnata dal comune per il Giubileo, ovvero i lavori di via delle Mura Latine e via di Porta Ardeatina: dopo le indagini del Nucleo speciale anticorruzione della Gdf, aveva infatti sottoposto a verifica tutti i soggetti che avevano partecipato alla gara, perché estratti a sorte fra le ditte presenti nel sistema Sipronec del Comune, ed aveva scoperto che entrambe le ditte, che fanno capo agli imprenditori arrestati oggi a Roma, avevano presentato l'offerta tacendo i rapporti intercorrenti fra le stesse e quindi ponendo in essere una sorta di ”cartello”.



L'allert sulla gara per il Giubileo bloccata ieri dall'Anac era partito proprio dal Comune, lo scorso aprile, mentre sugli appalti per la manutenzione stradale, che hanno portato agli arresti, «avevamo subito riscontrato anomalie e bloccato tutto», spiegavano in giornata gli assessori Maurizo Pucci e Alfonso Sabella.



L'intervento della procura di Roma, però, potrebbe persino peggiorare la situazione della viabilità nella capitale. Per effetto dell'ordinanza eseguita ieri, infatti, le gare per assegnare gli otto lotti della manutenzione stradale capitolina sono bloccate. E, con l'inverno alle porte e le piogge crescenti, è face ipotizzare che da qui a qualche settimana scatterà un nuovo sos buche.