Domani a Regina Coeli, presidio di solidarietà per gli arrestati durante il corteo

Domani a Regina Coeli, presidio di solidarietà per gli arrestati durante il corteo
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Martedì 22 Ottobre 2013, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 12:59
Liberi tutti e tutte. La lotta continua. Dopo l'acampada a Porta Pia, ormai al terzo giorno, e l'incontro previsto oggi con il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi il movimento #assedio Porta Pia annuncia per domani mattina, alle 9.30 un presidio sotto il carcere di Regina Coeli per richiedere la liberazione immediata dei ragazzi e delle ragazze arrestate il 19 ottobre.I 6 arrestati durante la sollevazione generale del 19 ottobre verranno interrogati nel carcere di Regina Coeli. Il Gip sceglierà se convalidare o meno gli arresti di sabato pomeriggio.



L’obiettivo è mettere a nudo le contraddizioni del dispositivo che ha portato ai sei arresti eseguiti durante la manifestazione. «Nel verbale di arresto - si legge nella nota dei manifestanti - la polizia ha riportato che i 6 manifestanti avevano in tasca il foglietto con il nome dell'avvocato. L'accusa vuole, in pratica, portare avanti un'ipotesi di predeterminazione degli scontri, di organizzazione della cosiddetta violenza. Si tratta ovviamente dell'ennesimo episodio, in questo paese, di processo al dissenso. Ormai la controparte non sa più cosa inventarsi pur di montare un clima di paura nei confronti di chi individua direttamente i responsabili dell'emergenza sociale che viviamo in questo paese. Per alzare la tensione, il giorno prima della manifestazione nel quartiere Pigneto un gruppo di ragazzi è stato caricato dalla polizia durante un volantinaggio, mentre in tutta la città si svolgevano identificazioni a tappeto e venivano notificati fogli di via, come quelli a 5 attiviste/i del movimento di lotta per la casa di Firenze. Infine, poche ore prima del concentramento a Piazza San Giovanni sono stati installati posti di blocco ai principali caselli autostradali, per identificare e perquisire chi è venuto a manifestare.

Per tutti questi motivi, a tutti i manifestanti sono stati distribuiti i numeri del supporto legale che seguiva il corteo. Tutti e tutte avevamo il numero di un legale in tasca o scritto sulle braccia per qualsiasi evenienza, di fronte ai dispositivi messi in campo dalle forze dell'ordine. Ci autotuteliamo attraverso la diffusione di opuscoli che informano le persone dei loro diritti nel caso di arresto e il primo di questi è la nomina dell'avvocato».
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