Parchi, è allarme cani liberi: «Sos sieri per l'antitetanica»

Parchi, è allarme cani liberi: «Sos sieri per l'antitetanica»
di Mauro Evangelisti
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Domenica 24 Giugno 2018, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 13:09

«Signora, entro 24 ore è consigliata caldamente la somministrazione del siero per l'antitetanica. Ma noi non l'abbiamo». Il 17 giugno una signora è andata in pronto soccorso dell'Ospedale San Camillo dopo essere stata morsa da un cane a Villa Pamphilj: è stata medicata ma il dottore è stato costretto ad allargare le braccia e spiegarle che il siero, o più correttamente, l'Immunoglobulina umana antitetanica, doveva procurarsela da sola in farmacia. Anche in farmacia però scarseggia: dunque c'è stata una corsa contro il tempo alla ricerca di una dose di siero entro 24 ore. La mancanza di questo prodotto in realtà non un'emergenza solo romana, ma nazionale, a causa di un problema di approvvigionamento legato ai prezzi pagati dal sistema sanitario nazionale che convincono le case farmaceutiche a privilegiare i mercati esteri.

DENUNCIA
Ma sul fronte dell'allarme per le persone aggredite dai cani a Villa Pamphilj ieri c'è stato un nuovo sviluppo. I carabinieri della Stazione Roma Gianicolense hanno denunciato a piede libero e sanzionato amministrativamente una donna romana di 43 anni. E' accusata di lesioni personali e omessa custodia e malgoverno di animali. Secondo gli investigatori è la proprietaria dei tre cani di grossa taglia che il 17 giugno aggredirono la 45enne romana che passeggiava all'interno del parco di Villa Pamphilj. Le indagini dei carabinieri sono iniziate quel pomeriggio quando la vittima, ferita all'avambraccio (guarirà in 10 giorni), denunciò quanto accaduto. Gli animali, regolarmente iscritti all'anagrafe canina e sottoposti alle vaccinazioni, sono stati affidati dai carabinieri a una struttura veterinaria per l'effettuazione del percorso di sorveglianza sanitaria in relazione al trattamento antirabbica e alla valutazione della loro pericolosità.

Fin qui l'epilogo della storia collegata all'aggressione da parte dei tre cani, all'interno di un parco tra i più frequentati nella Capitale. Ma la risposta ricevuta al San Camillo dalla signora, dopo essere stata medicata, solleva anche il problema della carenza del siero per l'antitetanica che, va ricordato, non viene somministrato solo in caso del morso di un cane, ma per vari tipi di ferite in cui sia consigliabile fare prevenzione per evitare l'infezione da tetano. Come è possibile che nei pronto soccorso non ci sia? La situazione cambia da struttura a struttura, ma diversi primari confermano questa penuria, che però è simile in altre regioni italiane, visto che segnalazioni sono arrivate ad esempio dalla Campania, dalla Puglia e dalla Sicilia. Ci sono state denunce da parte di associazioni di consumatori, come il Codici. Le ragioni? In primis sono legate al fatto che il prezzo medio di questo farmaco in Italia è più basso e dunque alcune aziende preferiscono vendere all'estero.

TESTIMONIANZA
Conferma il primario del pronto soccorso dell'ospedale San Camillo, Emanuele Guglielmelli: «Questa carenza è registrata a livello nazionale: il siero non si trova facilmente. Purtroppo non abbiamo molte alternative, per cui siamo costretti a fare le prescrizioni. Vediamo 90mila pazienti all'anno, purtroppo la nostra scorta si è consumata. Questo tipo di puntura antitetanica va consigliata sempre quando la ferita è profonda e sfrangiata. Speriamo davvero che si possa trovare una soluzione in tempi rapidi. Siamo spesso in difficoltà perché i pazienti pensano che sia colpa nostra se manca il siero, ma ovviamente non è così».

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