Mafia e tangenti, trovato in Svizzera il denaro pagato dalla “cupola”

Mafia e tangenti, trovato in Svizzera il denaro pagato dalla “cupola”
di Valentina Errante
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Domenica 7 Dicembre 2014, 06:12 - Ultimo aggiornamento: 10:51
ROMA - Volavano all'estero i soldi delle tangenti, in Svizzera e in Venezuela. Uno spallone era incaricato di trasportarli per conto della holding criminale.

Ed erano così tanti che Luca Odevaine, componente del coordinamento nazionale per i richiedenti asilo, stipendiato, per i pm, con 5mila euro mensili da Carminati & co., non sapeva più quale conto usare. Dalle carte depositate dalla procura emergono anche altri elementi dell'indagine, come i soldi che l'organizzazione avrebbe versato all'ex assessore regionale Daniele Ozzimo e il tentativo di avvicinamento da parte di Mafia capitale nei confronti di Stefano Gazzani, il commercialista di Diego Anemone, re degli appalti del G8. Giovedì prossimo sarà il Tribunale del Riesame ad esaminare la posizione degli indagati, qualcuno potrebbe rivolgersi ”per saltum” direttamente alla Cassazione, chiedendo l'annullamento dell'ipotesi di associazione a delinquere di stampo mafioso. Qualcun altro, invece, avrebbe deciso di rispondere alle domande dei magistrati. Mentre Giovanni Lacopo, benzinaio settacinquenne, difeso dall'avvocato Pier Giorgio Micalizzi, ha ottenuto i domiciliari.



LA SVIZZERA

Ci sono le segnalazioni del Uif di Bankitalia sulle operazioni sospette dei sodali e c'è il commercialista Stefano Bravo che, per i carabinieri, avrebbe trasportato i soldi Oltralpe per conto di mafia capitale. Scrive il Ros in un'informativa: «Nel corso dell'indagine che ha già consentito di delineare la struttura criminale, accertandone le modalità operative, è emerso che alcuni sodali si recheranno in Svizzera per pianificare le successive attività di riciclaggio dei cespiti». I carabinieri seguono Bravo, il cui nome è finito sul registro degli indagati. Da Roma a Milano sanno già che la destinazione è la Svizzera e il viaggio «finalizzato al compimento di operazioni bancarie».



I CONTI

«E' che io c'ho conti che uso io, ma che sono di mia figlia e di mio figlio e Alessandra e Mirabelita», così parlava con un suo collaboratore Luca Odevaine a marzo scorso. La cassaforte di Odevaine era la Fondazione Integra/azione, fondazione che, senza ironia, promuove i diritti, la solidarietà e la legalità. E' nella sede legale, in via Angelo Poliziano, che i carabinieri intercettano la conversazione con il collaboratore Marco Bruera: «Facciamo così a mia madre facciamo le ritenute, 3.200 a Maribelita ce l'hai Iban? 800, per cui le fai una roba di rimborso spese, le abbiamo fatto le ritenute, tutta una roba di rimborso spese. Io pensavo che l'affitto, quei bonifici che me so' tornati indietro di Caracas che sono 3.300 dollari, quindi saranno 2000 euro, io mi posso fare fare, visto che è un avvocato, una fattura per consulenza nell'ambito di progetti per cooperazione internazionale e poi dovrei versare sul mio conto della Banca popolare di Bergamo 1.700 euro che non so come li possiamo giustificare». Altri 2.400 euro vengono depositati su un conto Mps, Odevaine aggiunge: «Con quel casino della banca d'appoggio io ho trovato un altro conto là che è negli Usa che è diretto, non c'ha banca, sarebbero 8.100 comunque il resto vediamo un po'..l'Iban di mia madre ce l'hai?». I soldi finivano sul conto della mamma, della sorella Valeria, che vanta sette depositi, della figlia Ginestra e del figlio Luca.



LE ALTRE TANGENTI

Il 23 gennaio scorso Salvatore Buzzi, parla con il ragioniere Paolo Di Ninno, fa riferimento ai soldi consegnati anche a Daniele Ozzimo, ex assessore regionale. «Ieri sono stato da Marini che m'ha stampato le delibere di 7milioni e 2, bisogna andà da Ozzimo ce ne dà cinque, noi gliene avemo portati 7..ce ne guadagnamo..lui ce 2 milioni». Poi, facendo riferimento al recente arresto di Luca Fegatelli, il direttore dell'Agenzia regionale per i beni confiscati, il re delle coop aggiunge: «I beni della mafia passano a lui (Ozzimo, appuntano i militari) stavamo a studià ieri un'ipotesi che lui vuole fa': prende i beni della mafia, prenderli e mettece dentro gli immigrati».