Mazzetto: «Subito l'intesa sui nostri crediti o ci riprendiamo scuole e uffici»

Franco Mazzetto
di Fabio Rossi
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Domenica 24 Settembre 2017, 09:52
Franco Mazzetto, direttore generale dell'Ater del Comune di Roma. Da cosa nasce la richiesta di recuperare i beni di vostra proprietà utilizzati dal Campidoglio?
«L'Ater ha enormi problemi. Siamo riusciti a pagare la prima rata delle cartelle di Equitalia, che scadeva a luglio, mentre la seconda dobbiamo saldarla entro il 2 ottobre. Ma noi d'altra parte abbiamo tanti crediti nei confronti del Campidoglio, per aree e beni che abbiamo ceduto nel corso degli anni».

Perché in questi anni non avete fatto nulla per recuperarli?
«Abbiamo cercato in diverse occasioni, già durante la gestione del commissario straordinario Tronca, di trovare una compensazione con il Comune. A questo punto, visto la mancanza di risposte, ho attivato la nostra avvocatura per recuperare i beni o le somme che ci sono dovute».

Sono gli unici beni di vostra proprietà utilizzati dal Comune?
«Ce ne sono molti altri: per esempio abbiamo edifici scolastici, ma anche palazzi utilizzati dall'amministrazione comunale ed aree che i Municipi ci richiedono da tempo per realizzare servizi per i cittadini».

Intanto nei confronti dell'amministrazione comunale avete anche centinaia di milioni di debiti.
«Abbiamo più volte proposto al Campidoglio di compensare i nostri crediti con i debiti che abbiamo per il mancato versamento di quote arretrate dell'Ici, e che Equitalia girerà proprio al Comune di Roma».

Avete quantificato il totale dei vostri crediti?
«Nel 2008 avevamo fatto un accordo, non portato avanti dalle parti, per compensare crediti che già allora ammontavano a circa 140 milioni di euro. Una prima quota di 63 milioni era stata riconosciuta dalla giunta di Ignazio Marino. Oggi però la situazione di Ater è drammatica, e non abbiamo bisogno di compensare i nostri crediti per garantire la stessa sopravvivenza dell'azienda».

Quindi ci saranno altre azioni di questo tipo, da parte vostra, se non si troverà rapidamente un'intesa?
«Sicuramente sì».

Da quanto tempo il Campidoglio dispone dei vostri beni?
«Alcuni casi risalgono addirittura agli anni 70: il Comune li utilizza da tantissimi anni».

C'erano alternative valide?
«Sul parco di via Sabotino ci era peraltro arrivata poco tempo fa una richiesta da parte del Municipio, che voleva l'autorizzazione a richiedere un finanziamento per un intervento di riqualificazione dello spazio».

Si tratta però di aree usate soprattutto dai cittadini.
«Non vogliamo di certo portar via il parco a chi lo utilizza. Ma è nostro è ha un valore: chiediamo solo che il Comune ce lo paghi».

Perché avete scelto un mercato rionale e un parco per iniziare questo confronto con Palazzo Senatorio?
«Noi abbiamo pensato di iniziare la trattativa con l'amministrazione capitolina da quei beni che hanno un maggior valore economico e maggiore significato. Sperando che il Comune arrivi a una mediazione con noi, riconoscendoci subito una quota dei nostri crediti».

Riuscirete a pagare ad Equitalia la rata in scadenza?
«Speriamo di sì. Stiamo lavorando con risorse nostre. L'altra volta la Regione ci ha dato un'anticipazione di cassa, che poi dobbiamo restituire».

Insomma, avete urgenza di incassare.
«Una compensazione immediata con il Campidoglio ci farebbe comodo, anche perché la terza rata arriverà subito dopo, a novembre».
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