In centro riaprono i chioschi abusivi: i box utilizzati per vendere biglietti e ricariche

In centro riaprono i chioschi abusivi: i box utilizzati per vendere biglietti e ricariche
di Laura Larcan
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Giovedì 10 Luglio 2014, 01:51 - Ultimo aggiornamento: 11:02
Quando si dice la fortuna negli affari. Sembra essere la parabola quarantennale dei chioschetti delle lotterie nazionali che tappezzano il centro storico.

Mandati in pensione nel 2003 dalla dea bendata (quando è cessata la loro funzione e la concessione è decaduta), appaiono oggi occupati, riciclati ovviamente senza permessi, per vendere souvenir paccottiglia, magneti, targhe di marmo, cartoline, bracciali e biglietti per tour sui pullman turistici. Ma in questo sottobosco di ambulantato abusivo che si consuma all’ombra di monumenti secolari, il caso dei botteghini della fortuna segna un nuovo capitolo. In peggio.



La bizzarria sta nel fatto che a gennaio scorso la polizia locale (Unità Organizzativa Gssu) aveva relazionato al I Municipio le condizioni di totale irregolarità di diciassette chioschi, di cui quattro risultavano abbandonati e in condizioni di degrado. Ebbene, proprio quei quattro chioschetti appaiono oggi riallestiti e in piena attività, presidiati all’interno da persone che svolgono alla luce del sole attività commerciali. Dentro strutture illegali, e senza autorizzazioni.



«Dopo 6 mesi i chioschi sono tutti lì e al loro interno continuano ad essere svolte impunemente sotto gli occhi di tutti attività commerciali totalmente illegali - denuncia la consigliera municipale Nathalie Naim - Non solo, ma la situazione è peggiorata perché i quattro chioschi che risultavano abbandonati sono stati riattivati e senza autorizzazioni». Se non è fortuna questa. Nel dettaglio. C’è la strana vicenda del chiosco di via del Corso accanto alla Galleria Sordi, che ai vigili risultava abbandonato, e che invece pochi giorni fa è stato “riesumato” per promuovere “tickets and information”.



IL BUSINESS

«L’altro giorno ho visto che tre persone dall’apparenza straniera stavano allestendo il chiosco - racconta la Naim - Poiché fotografavo, uno di questi è venuto verso di me minaccioso dicendomi che non lo potevo fare, che il chiosco era suo e lo aveva acquistato pochi mesi fa». Acquistato? Condizione analoga per il botteghino su via del Corso, all’altezza dell’ex Alemagna (proprio sotto il cartello di Palazzo Marignoli secolo XIX).



Abbandonato sulla carta, ma ora vivo e vegeto, con addetto “straniero” per “tickets and information” su tour turistici della città. Diversa l’attività commerciale per il chioschetto su via XX Settembre (angolo via Salandra), abbandonato nella relazione, e oggi punto vendita per ricariche telefoniche. A via Volturno, il chioschetto che doveva essere chiuso appare tappezzato di manifesti pubblicitari sui soliti tour della città.



«A gennaio i vigili chiedevano al municipio, che ne ha l’esclusiva competenza, di fornire mezzi e personale per rimuoverli», ricorda la Naim. Dal canto suo, il Municipio segnalava il 16 maggio scorso al Comune i chioschi abusivi da rimuovere. Ma da allora si attendono ancora le necessarie procedure amministrative per la rimozione. Dal Campidoglio, però, fanno sapere che stanno sollecitando in questi giorni il Ministero delle Finanze per contribuire all’operazione di rimozione dei diciassette botteghini.



Era, infatti, il 1975 quando una delibera comunale rilasciava la concessione del suolo pubblico al Dicastero di via XX Settembre per piazzare i chioschetti della fortuna. E oggi sembra servano circa 20mila euro per i lavori.
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