Roma, «All'Ama pronte 130 assunzioni»: la tela di Raggi con i sindacati

Roma, «All'Ama pronte 130 assunzioni»: la tela di Raggi con i sindacati
di Simone Canettieri
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Martedì 24 Aprile 2018, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 20:29
Una marcia lenta, ma inesorabile: la giunta Raggi continua ad assumere. In Campidoglio e presto anche nelle società. «La pace sociale», rivendicata con fierezza dai sindacati confederali tornati protagonisti e dunque scongelati (Cisl, Uil e Cgil hanno raggiunto oltre il 65% dei voti alle elezioni per le Rsu) proprio da chi li accusava di ogni nefandezza passa da qui. Adesso, l'attenzione si sposta in via Calderón de la Barca. L'impegno - sottoscritto mercoledì scorso dai vertici di Ama e dall'assessore Pinuccia Montanari con le sigle dei lavoratori - prevede il superamento della delibera 52 del 2015. Appena la giunta Raggi ne sfornerà un'altra, arriveranno nella municipalizzata che si occupa di rifiuti 130 assunzioni all'anno. Lo sblocco del turnover varrà anche per le società comunali: da Zetema a Risorse per Roma passando per Aequa Roma. Insomma tutte, escluse Atac, che attende gli esiti del concordato preventivo.

NUOVE FORZE
L'accordo del piano assunzionale 2018-2020 di Ama prevede circa 450 nuove forze che ne sostituiranno altrettante in uscita per la pensione. Si tratta di «operatori ecologici, addetti alla manutenzione e altre figure infungibili». Saranno scelti «con una procedura a evidenza pubblica», spiega l'intesa sindacati-azienda. Una scossa che segue quella già vista in Campidoglio in questi quasi due anni di governo M5S.

LE INFORNATE
Un dato per tutti: da quando Virginia Raggi è sindaca ha assunto circa 2.000 persone e ne ha stabilizzate, è il caso delle maestre degli asili nido, altre 1000. La prossima infornata riguarderà i vigili urbani: 350 in strada dal 1° giugno, come ha annunciato proprio la sindaca. Le ultime assunzioni nella polizia municipale risalgono al 2010, sindaco Gianni Alemanno. Da quel momento c'è stato lo stop: chi è andato in pensione non è stato più rimpiazzato e l'età media dell'organico è arrivata alla media di 55 anni. Argomenti che adesso i grillini usano e si rivendono. All'esterno per la propaganda, ma soprattutto all'interno per i rapporti sindacali. E qui si ritorna alla pace sociale, emersa dalle urne delle ultime elezioni per le Rsu. Dal Campidoglio commentano così: «Ci stiamo muovendo nel solco della legge, più che altro non riusciamo a capire perché chi c'è stato prima di noi non sia stato in grado di sbloccare certe pratiche. In generale, rimaniamo comunque sott'organico per la rotazione è al 75%».

Ma qualcosa si muove. E anche per questo motivo finora non si sono mai registrati scioperi generali contro l'amministrazione (evidenza che a Ignazio Marino toccò ben due volte). Pesano, inoltre, altre due mosse portate a termine dai pentastellati. La prima è il rinnovo del contratto decentrato (il salario accessorio) applicato nonostante i dubbi del Ministero dell'Economia. La seconda riguarda il riconoscimento degli scatti di anzianità per 15mila dipendenti, atto dovuto, ma spuntato fuori quasi per magia sotto Natale, il 23 dicembre. Lo scenario però potrebbe cambiare perché Raggi finora ha avuto gioco facile a prendere le parti dei dipendenti nella contrapposizione con il Governo uscente. Soprattutto sotto elezioni. Ora, in vista di un possibile nuovo esecutivo magari griffato M5S, i pesi in campo non è detto che rimangano inalterati.
 
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