Ieri la condanna. Adolfo A., 52 anni, di professione fattorino, è stato condannato dal gip di Roma, con lo sconto di pena previsto dal rito abbreviato, a cinque anni e otto mesi di carcere. Ma è improbabile che a stretto giro, l'accompagnatore - già conosciuto in zona e da tempo immemore per altre ”avances” - che rispondeva del reato di violenza sessuale aggravata su due minori, torni in carcere. E' da tempo libero con il solo obbligo di dimora. Lo avevano smascherato delle telecamere installate negli spogliatoi del centro sportivo.
L'ALLARME
E' il febbraio 2014. Nella casa famiglia scatta l'allarme. Il fascicolo viene affidato al pm Frascesco Scavo che disporrà subito l'installazione di telecamere negli spogliatoi e nelle docce. Si scopre così che quell'uomo basso e tarchiato negli spogliatoi ci va per spiare e persino per consumare rapporti con un allievo di quindici anni. Gli incontri hanno cadenza settimanale. Una «storia» cominciata due anni prima. E' così che scatta la seconda contestazione, quella di atti sessuali con minorenne. Gli inquirenti nell'ordine di cattura eseguito dalla Mobile lo avevano dipinto così: «Si tratta di un soggetto pericoloso socialmente, che reitera le proprie azioni, senza mai desistere dai propri comportamenti, ormai divenuti abituali e non manifesta alcun ravvedimento né pentimento, incurante delle proprie condotte. Chiara la spregiudicatezza e l'elevata capacità manipolatoria dell'adulto, che ha potuto compiere indisturbato le sue azioni». Ieri camminava a piazzale Clodio in jeans e a testa bassa. Davanti al giudice si era mostrato pentito. «Chiedo perdono ai ragazzi e alle loro famiglie», ha detto alzandosi in piedi.
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