Piazza Vittorio a Roma, negli ex Magazzini Mas arriva l’Accademia di moda

Venduta la sede dello storico negozio: già avviati i lavori di riqualificazione. Nei 6.700 metri quadrati su sei piani aule, laboratori e spazi per gli studenti

Piazza Vittorio a Roma, negli ex Magazzini Mas arriva l’Accademia di moda
di Jacopo Orsini
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Giovedì 22 Settembre 2022, 22:50 - Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 09:40

Nuova vita per Mas, i Magazzini allo Statuto, lo storico negozio di piazza Vittorio chiuso quasi sei anni fa dopo un lungo declino. Nei locali frequentati da diverse generazioni di romani arriverà la nuova sede dell’Accademia Costume & Moda, istituzione capitolina con oltre mezzo secolo di vita, considerato uno dei primi centri di formazione al mondo del settore da cui sono usciti stilisti famosi come Frida Giannini e Alessandro Michele, l’ex e l’attuale direttore creativo di Gucci. 

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I lavori di svuotamento (lo “strip out”, come lo chiamano i tecnici) degli spazi dove negli ultimi anni si poteva andare a comprare lenzuola, asciugamani, vestiti, mutande, calze, tute mimetiche, camici da lavoro e oggetti per la casa a basso prezzo, è partito in questi giorni.

Una volta completata questa prima fase di intervento, verso fine anno, si farà una mappatura dei locali con rilievi precisi e se non ci saranno sorprese si passerà al progetto definitivo. La struttura, che si sviluppa su sei piani fuori terra e uno interrato per un totale di 6.700 metri quadrati, dovrà ospitare aule, laboratori e spazi per la didattica e gli uffici dell’Accademia, ora in via della Rondinella, vicino a ponte Sant’Angelo. 


La ristrutturazione, e l’arrivo degli studenti, daranno una spinta alla riqualificazione dell’Esquilino, da anni in bilico fra rinascita e degrado. E a rimettere a lucido l’angolo di piazza Vittorio compreso fra via dello Statuto, via Carlo Alberto e via Pellegrino Rossi. Un’area comoda e centrale, vicino alla stazione Termini e al Colosseo con la metropolitana a due passi, dove però all’incuria dell’amministrazione si era aggiunta la decadenza portata dalle vetrine sprangate di Mas. Un abbandono simboleggiato dai resti di due bandiere tricolori strappate e lasciate penzolare su una delle facciate del negozio. 


A condurre l’operazione infrastrutturale non sarà l’Accademia che - se tutto andrà come previsto - prenderà i locali in affitto con un contratto a lungo termine. Il palazzo è stato acquistato da Azimut Libera Impresa Sgr, piattaforma del gruppo del risparmio gestito Azimut dedicata agli investimenti in economia reale, per conto del Fondo Infrastrutture per la Crescita - Esg. A vendere, l’operazione è stata chiusa nelle scorse settimane, è stato Banco Bpm. L’istituto milanese si era ritrovato in pancia la proprietà dei locali dopo una lunga serie di passaggi legati alla crisi irreversibile delle vendite di Mas. L’investimento complessivo per Azimut è di 20 milioni, fra acquisto e riqualificazione.


GLI SPAZI
«L’Accademia Costume & Moda, da ormai qualche anno, è alla ricerca di ulteriori spazi per accogliere la crescita delle sue attività - fanno sapere dall’istituto -. Nonostante la recentissima inaugurazione della nuova sede di Milano lo scorso 14 settembre, le radici dell’Accademia rimangono fermamente legate alla città di Roma dove è nata nel 1964 con i patrocini del Comune, Camera Nazionale della Moda Italiana e del ministero delle Politiche del Lavoro. A questo proposito, abbiamo appena opzionato gli spazi dei vecchi magazzini Mas. Da quello che ci risulta, è appena iniziata la fase di strip-out, alla fine della quale si potrà verificare se si potranno convertire per accogliere le attività dell’Accademia».


«Siamo entusiasti di questa nuova operazione perché ci consente di restituire un pezzo di storia alla città ed è in linea con lo spirito promotore del Fondo Ipc - ha sottolineato Andrea Cornetti, amministratore delegato Re e Infrastrutture di Azimut Libera Impresa Sgr -. È un’opportunità di investimento ad elevato potenziale e al contempo un progetto dal forte impatto formativo-didattico che produrrà anche effetti positivi di rivitalizzazione socio-economica del quartiere», ha proseguito, sottolineando che il gruppo guarda al «settore della young economy e dell’educazione» per realizzare investimenti in infrastrutture «che sappiano coniugare ritorni economici e sostenibilità».

 

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