I vigili urbani sono riusciti a dare un'identità a quel corpo martoriato solo quando il suo cellulare ha iniziato a squillare. Era un collega del 37enne Luca Furcas che lo stava cercando ma lui non poteva più rispondere perché la sera prima, intorno alle 21.30, un 26enne di origini romene lo aveva investito di fronte all'ingresso principale di Villa Borghese. Furcas era andato a correre come spesso faceva. Con sé aveva solo il cellulare e nessun documento. Ed è per questo che i vigili del II Gruppo Parioli hanno impiegato diverse ore per risalire alla sua identità potendo così avvertire, nella mattinata di ieri, la famiglia che vive a Cagliari. Furcas era un giovane medico, specializzando in Fisiatria alla Sapienza, con la passione per la corsa e anche martedì da Castro Pretorio, dove aveva preso in affitto un piccolo appartamento vicino al Policlinico, si era incamminato verso Villa Borghese. A correre di sera, per buttare giù la tensione e la fatica di una giornata di lavoro. Il tempo lo permetteva ma lui lo avrebbe fatto forse anche a prescindere dalla temperatura «tanto gli piaceva quello sport libero e liberatorio» come ricordava qualche amico. Ieri mattina lo strazio per questa tragedia si leggeva sui volti di quattro colleghi di fronte all'obitorio del Verano dove il corpo è stato portato. I genitori e il fratello, primo dei parenti a essere stato contattato dalla Municipale, ieri erano in viaggio dalla Sardegna per arrivare a Roma.