Luca Furcas, chi era il medico investito e ucciso a Villa Borghese: non aveva i documenti, riconosciuto dalla telefonata di un collega

I genitori e il fratello, primo dei parenti a essere stato contattato dalla Municipale, ieri erano in viaggio dalla Sardegna per arrivare a Roma.

Luca Furcas, chi era il medico investito e ucciso a Villa Borghese: non aveva i documenti, riconosciuto dalla telefonata di un collega
di Camilla Mozzetti
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Giovedì 21 Marzo 2024, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 09:48

I vigili urbani sono riusciti a dare un'identità a quel corpo martoriato solo quando il suo cellulare ha iniziato a squillare. Era un collega del 37enne Luca Furcas che lo stava cercando ma lui non poteva più rispondere perché la sera prima, intorno alle 21.30, un 26enne di origini romene lo aveva investito di fronte all'ingresso principale di Villa Borghese. Furcas era andato a correre come spesso faceva. Con sé aveva solo il cellulare e nessun documento. Ed è per questo che i vigili del II Gruppo Parioli hanno impiegato diverse ore per risalire alla sua identità potendo così avvertire, nella mattinata di ieri, la famiglia che vive a Cagliari. Furcas era un giovane medico, specializzando in Fisiatria alla Sapienza, con la passione per la corsa e anche martedì da Castro Pretorio, dove aveva preso in affitto un piccolo appartamento vicino al Policlinico, si era incamminato verso Villa Borghese. A correre di sera, per buttare giù la tensione e la fatica di una giornata di lavoro. Il tempo lo permetteva ma lui lo avrebbe fatto forse anche a prescindere dalla temperatura «tanto gli piaceva quello sport libero e liberatorio» come ricordava qualche amico. Ieri mattina lo strazio per questa tragedia si leggeva sui volti di quattro colleghi di fronte all'obitorio del Verano dove il corpo è stato portato. I genitori e il fratello, primo dei parenti a essere stato contattato dalla Municipale, ieri erano in viaggio dalla Sardegna per arrivare a Roma.

 

LA DINAMICA

L'uomo che lo ha investito risiede a Monterotondo non ha precedenti alle spalle ma dopo l'incidente è stato trovato positivo all'alcoltest.
Il livello rilevato era di 0,8, poco sopra il primo scaglione che fa scattare la denuncia e in questo caso l'aggravante in un procedimento aperto dalla Procura per omicidio stradale. A seguito dell'impatto il 26enne si è fermato, proveniva da via Paisiello e si dirigeva verso il centro percorrendo una strada dove, il limite di velocità pur con il recente rifacimento dell'asfalto, è ancora a 30 chilometri orari. Probabilmente correva su quella Bmw I4 elettrica presa a leasing. I vigili hanno acquisito le immagini di un primo impianto di videosorveglianza e ieri ne era stato trovato un altro potenzialmente utile a chiarire la dinamica. Non è ancora chiaro, infatti, se la vittima si stata colpita mentre attraversava la strada oppure mentre percorreva la corsia analogamente all'auto che l'ha colpita. Di certo l'incidente avvenuto martedì fa superare già la soglia dei 30 sinistri mortali da inizio anno mentre dal Comando della polizia locale sono stati intensificati i controlli contro la guida in stato di ebrezza anche durante la settimana nelle fasce più a rischio. Nel primo bimestre 2024 sono state ritirate già 300 patenti a seguito di circa 2.600 controlli effettuati.

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