Altare della Patria terra di nessuno. Questa volta a "esibirsi" sono state un gruppo di giovani turiste spagnole che arrivate all'apice del monumento, sulla piattaforma dedicata ai caduti, hanno dato vita a una discutibile cerimonia: mascherate con indumenti gonfiabili, hanno cantato e ballato sguaiate, facendo il verso alla statua equestre che raffigura Vittorio Emanuele II. La scena è avvenuta sabato mattina intorno alle 12.30. Il gruppo di spagnole, forse per un addio al celibato, forse per celebrare una loro festa locale si sono mascherate sulla terrazza del Vittoriano, a piazza Venezia, nel cuore di Roma. Tra urla e schiamazzi hanno dato via a uno "spettacolo" in quello che è il nostro sacrario militare, dove evidentemente si pone un problema di controlli: si tratta di un luogo che non è di competenza della polizia locale di Roma capitale ma solo degli addetti alla sicurezza del Vittoriano, che fanno capo ad Ales, società in house del ministero dei Beni culturali che si occupa della guardiania, all'ingresso e durante il percorso.
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La sceneggiata si è svolta davanti a turisti sorridenti e sorpresi, ma anche italiani indignati che commentavano: «In altri paesi tutto ciò non avverrebbe».
I PRECEDENTI
Non è la prima volta. Altri episodi (non solo d'estate quando le fontane sono prese d'assalto da turisti accaldati e in ciabatte) hanno visto protagonista l'Altare della Patria. Ma fa impressione come solo pochi giorni fa gli anarchici si siano mescolati ai tanti turisti che affollavano la città Eterna, hanno preso l'ascensore e una volta arrivati sulla terrazza hanno srotolato uno striscione con su scritto "L'Italia tortura, con Alfredo no al 41bis" e acceso fumogeni (i manifestanti avevano comprato regolare biglietto e non erano perquisibili, ndr). Nel recente passato avevamo registrato bivacchi al sole, panini smangiucchiati e bevande colanti sempre sulle scalinate del Vittoriano, il più importante monumento al primo re d'Italia, simbolo della nazione e dei suoi valori democratici ed europei. Pensare che è vietato semplicemente sedersi su quei gradini di marmo sopra i quali svetta con la sua presenza silenziosa e allo stesso tempo imponente la Tomba del Milite Ignoto.