Picchiata dall’ex che urla: «O mia o di nessun altro». Donna salvata dai militari a Prati, ma non denuncia

La donna con il volto tumefatto è stata soccorsa in zona Prati da una pattuglia di passaggio

Picchiata dall’ex che urla: «O mia o di nessun altro». Donna salvata dai militari a Prati: ma non denuncia
di Alessia Marani
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Martedì 21 Novembre 2023, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 12:20

Lo aveva denunciato ma poi aveva deciso di non proseguire più nell’azione penale ritirando la denuncia, forse impietosita o forse spinta dalle minacce ulteriori, fatto sta che l’ex convivente, lunedì sera si è ripresentato sotto la sua abitazione per aggredirla nonostante il divieto di avvicinamento nel frattempo emesso dal giudice. Solo il passaggio di una pattuglia dei carabinieri ha impedito che accadesse il peggio. I militari hanno sentito le urla, si sono accorti di quel litigio e sono intervenuti subito. Ma lei, la vittima, sebbene avesse il volto tumefatto, ancora una volta ha scelto di non puntare il dito contro l’aguzzino: «Non è successo nulla», ha minimizzato, rifiutando anche di recarsi in pronto soccorso per farsi refertare. A salvarla è stato però il meccanismo giudiziario che, nonostante il ritiro della denuncia sporta qualche settimana fa, vista la gravità dei fatti e la procedibilità d’ufficio dei reati, è andato avanti lo stesso. Tanto che in poco tempo, su input dei carabinieri che avevano svolto accertamenti lampo, il gip aveva accolto la richiesta del pm notificando all’uomo, 35 anni, la misura cautelare del divieto assoluto di avvicinamento all’ex compagna e ai luoghi da lei frequentati. Una relazione burrascosa quella della coppia. I due coetanei erano andati a vivere insieme, ma subito dopo erano cominciate le discussioni. Finché lei non ha deciso di denunciarlo, salvo poi ripensarci. Ma a quel punto le indagini erano andate avanti comunque, impossibile tornare indietro rispetto agli episodi di violenza svelati dalla donna. 

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LE MINACCE

«O mia o di nessun altro», le aveva più volte ripetuto spaventandola a morte, poi giù calci e pugni. Il 35enne non accettava che la loro storia fosse giunta al capolinea. Dopo avere ritirato la denuncia, la donna aveva anche acconsentito che lui rimanesse nell’abitazione condivisa, confidando che il gesto avrebbe placato il suo risentimento. Ma così non è stato. Anzi, le vessazioni sarebbero continuate. Fino a lunedì. Teatro del fattaccio una zona poco distante da piazzale Clodio, sede della cittadella giudiziaria della Capitale, dove ieri mattina lo stalker è tornato dopo essere stato bloccato dai militari e rinviato al cospetto dei magistrati per la violazione della misura cautelare. Il 35enne si è prima appostato in auto nelle vicinanze del portone e non appena l’ex ne ha varcato la soglia per uscire, non ci ha pensato un attimo, è sceso dalla vettura e si è scagliato nuovamente su di lei. La donna ha cominciato a urlare attirando l’attenzione di una pattuglia dei carabinieri della stazione di Ponte Milvio in transito nell’area del tribunale. Sul volto della donna erano visibili gli ematomi e le escoriazioni provocate dai colpi inferti dall’ex convivente. Nei confronti del 35enne il pm del turno violenze ha chiesto al gip la convalida con l’aggravamento della misura cautelare. Non dovrà rispondere delle lesioni o altro perché l’ex, appunto, lunedì non le ha denunciate. Per nulla tranquillizzati dalle sue parole, i militari hanno verificato tramite banca dati il nominativo dell’uomo scoprendo che non doveva essere lì. Di qui la denuncia per la violazione del divieto di avvicinamento. Per l’uomo ora si profilano i domiciliari se non il carcere.
 

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