Caldo a Roma, bottigliette d'acqua a quattro euro: il "ricatto" degli abusivi ai turisti

La merce viene nascosta dagli ambulanti illegali dentro contatori e tombini per evitare i sequestri

Caldo a Roma, bottigliette d'acqua a quattro euro: il "ricatto" degli abusivi ai turisti
di Giampiero Valenza
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 06:17

Per i turisti del Colosseo una bottiglia d'acqua da mezzo litro, fresca, sembra un miraggio. E quando l'ambulante si avvicina al visitatore, in inglese gli dice che costa quattro euro. Il cliente ci sta e pur di regalare un po' di refrigerio alla moglie paga, prende l'acqua e cerca un angolo di ombra per riposarsi. La scena di ieri a due passi dall'area archeologica si ripete più volte. Anche in alcuni locali del centro pur di avere un sorso si paga tre euro per un'acqua frizzante ma, come racconta un cameriere, «qui c'è compreso anche il servizio al tavolo». Di sicurezza alimentare, tra i venditori abusivi, manco a parlarne: le bottiglie vengono congelate e scongelate, nascoste nei tombini e nelle cabine dei servizi, che diventano magazzini improvvisati sparsi un po' dappertutto tra le strade del turismo.

Il Codacons tuona.

Il suo presidente, Carlo Rienzi, parla di una «ignobile speculazione sullo stato di necessità di cittadini e turisti». L'associazione dei consumatori chiede alle autorità di «eseguire controlli a tappeto nelle aree della città a forte vocazione turistica e presso i monumenti», per «accertare i listini praticati al pubblico dai venditori ambulanti, la presenza di permessi e licenze, le condizioni igieniche in cui sono venduti i prodotti alimentari e sanzionare qualsiasi abuso a danno degli utenti». Rienzi invita i turisti «a boicottare chi vende bottigliette d'acqua a prezzi esosi».

 

 

I controlli

Marco Milani, segretario romano del Sulpl, il sindacato unitario dei lavoratori della polizia locale, spiega che è necessario controllare a tappeto i nascondigli degli ambulanti. «I pannelli dei contatori elettrici o del gas spesso sono insalubri: lì le bottigliette, congelate e scongelate più volte, vengono riposte per sfuggire ai sequestri», dice. Intanto proprio ieri mattina mezzi della protezione civile hanno preso posizione su piazza del Colosseo e nelle altre zone più trafficate del Centro proprio per aiutare chi ha bisogno. Nel frattempo, i romani stanno facendo incetta di ventilatori nei negozi di elettronica: nelle bancarelle quelli portatili sono venduti a caro prezzo. Tantissimi sono quelli che, rotti, vengono trovati in strada accanto ai cassonetti della spazzatura invece che essere smaltiti correttamente nelle isole ecologiche come Raee, cioè i rifiuti delle apparecchiature elettriche. E sembra essere una vera iattura il guasto del climatizzatore: è difficile, in questi giorni, riuscire a trovare un tecnico per un'assistenza e i prezzi delle consulenze aumentano anche per le tante urgenze richieste.

 

Le visite

Nel frattempo le guide turistiche chiedono al Parco archeologico del Colosseo di sospendere l'apertura al pubblico nelle ore più calde, proprio come è stato fatto ad Atene nell'Acropoli. «Camminare tra le pietre arroventate del Foro Romano e del Palatino fa male alla salute dei visitatori, delle guide turistiche e di coloro che ci lavorano stabilmente ogni giorno», dice Roberta Bernabei, storica dell'arte. Lei ha scritto alla direzione del Parco archeologico per chiedere di anticipare l'apertura al mattino, «anche alle ore 7.00/7.30, chiudere tra le 12 e le 16.30 o 17, e spostare alle ore 20 o 20.30 la chiusura».
«Gli orari proposti purtroppo non sono più adeguati al cambiamento climatico che rende una visita nelle ore centrali del giorno un vero pericolo per la salute», conclude la guida turistica.

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