Roma, Romeo: «Le polizze non erano forme di finanziamento politico. Mi fidavo di Marra»

Roma, Romeo: «Le polizze non erano forme di finanziamento politico. Mi fidavo di Marra»
2 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Febbraio 2017, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 18:51
«Forme di investimento, non eccessivamente rischiose, più o meno remunerative». Così Salvatore Romeo, in un'intervista ad Agorà su Raitre, ha definito le polizze vita per due delle quali Virginia Raggi è indicata come beneficiaria. Romeo, ex capo della segreteria della sindaca di Roma, smentisce la possibilità che le polizze fossero una forma di finanziamento politico: «Non c'è nessun indizio su questa cosa».

Romeo ha ammesso poi che si fidava di Raffaele Marra, l'ex responsabile del personale del Campidoglio, attualmente in carcere con l'accusa di corruzione per una vicenda antecedente la giunta Raggi. «Ho lavorato con Marra per tanto tempo - spiega Romeo -. Lui è stato il mio capo dipartimento, aveva dei titoli, veniva dalla Guardia di Finanza. Da quello che sapevo, era una persona a posto. Le cose per cui oggi è accusato sono precedenti al nostro rapporto di conoscenza, dunque non ne sapevo nulla né le immaginavo».

Romeo ha poi aggiunto: «Ho conosciuto Marra nel 2013 e ho lavorato con lui bene per un periodo, producendo qualche risultato. In ragione di questo rapporto fiduciario, l'ho presentato a vari esponenti del Movimento 5 stelle». È pentito di averlo fatto? «Pentito è un eufemismo...».

«Ci stavamo preparando per governare la città, se avessimo vinto le elezioni», ha continuato Romeo parlando del rapporto con la futura sindaca di Roma durante la campagna elettorale. «Non era un progetto mio, di Marra e della Raggi. Era un progetto comune di una squadra, capitana da Virginia Raggi», ha spiegato. Infine ha detto di aver «fatto un passo indietro per evitare ulteriori imbarazzi (alla sindaca, ndr)», riferendosi alle sue dimissioni da capo della segreteria arrivate dopo l'arresto di Marra.


 
© RIPRODUZIONE RISERVATA