Roma, Marino accelera sul rimpasto: pronti due nomi per il dopo Improta

Roma, Marino accelera sul rimpasto: pronti due nomi per il dopo Improta
di Simone Canettieri
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Sabato 25 Luglio 2015, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 19:15
L'obiettivo del Campidoglio, con il via libera di Matteo Orfini, è chiaro: far scattare la fase due il prima possibile. E per prima si intende anche prima di martedì quando Matteo Renzi tornerà a parlare dalla festa dell'Unità di Roma. E visto la staffilata, l'ennesima, dell'altro ieri è difficile pensare che il mood del premier sia cambiato. Ecco perché Marino accelera: silurato Improta, scaricato tutto il cda di Atac che aveva nominato, adesso vuole far partire subito la fase del rilancio.



IL TOTONOMI

La prima casella da riempire riguarda quella dei Trasporti. Ci sono tre nomi su tutti. L'ideale sarebbe Michele Meta, parlamentare del Pd. Ma il deputato dem è anche presidente della commissione Trasporti a Montecitorio. «Prenderlo sarebbe un colpaccio», assicurano in Campidoglio. In mancanza di Meta sul tavolo del sindaco ci sono due scelte: Antonio Mallamo, direttamente dall'Astral, ingegnere e «indicato» da Meta o Alessandro Fuschiotto, una scelta interna, in quanto proviene dall'Agenzia della mobilità. Uno dei due dovrebbe prendere il posto del «caro Guido», come lo chiamava pubblicamente fino a poche settimana fa Marino. C'è poi una seconda casella da riempire. E' quella di Silvia Scozzese la donna dei conti capitolini. Quello di ieri in giunta potrebbe essere il suo ultimo atto.



La tecnica scuola Anci ieri pomeriggio si è sfogata con diversi parlamentari del Pd: «Così è impossibile restare, io sono pronta a farmi da parte». Un addio, anche questo, che era nell'aria da tempo. «Silvia massimo 48 ore lascerà il Comune», assicura chi la conosce bene. Lei non commenta e si chiude nel più totale riserbo. Anche con lei i rapporti sono tesissimi. Il sindaco ha provato un colpo di mano nell'assestamento di bilancio, facendo spostare 16 milioni dalle Rsa alla manutenzione stradale. Una mossa che ha trovato l'opposizione dell'assessore e soprattutto del ragioniere capo Fermante. Anche Orfini, il commissario del Pd che ormai è l'ombra politica del chirurgo dem, parla apertamente in Transatlantico della possibilità di «sostiuire Silvia perché in fin dei conti è un mese che dice che se ne vuole andare».



La strada sembra segnata. Anche se lo show down è atteso per martedì, quando Renzi dalla festa del Pd a Conca d'Oro «darà la linea», si augurano i consiglieri comunali di maggioranza sempre più in fibrillazione. Vicenda che diventa ancora più complicata nei rapporti con Sel. Il capogruppo Gianluca Peciola, dopo lo strappo del primo cittadino su Atac, ha già detto che l'ala sinistra farà le barricate davanti a questa possibilità.



La tenuta della maggioranza diventa ancora più a rischio. Fabrizio Panecaldo, che sta lavorando in silenzio a un progetto di federazione dei gruppi consiliari (eccetto quello di Sel) spera che la situazione si sblocchi il prima possibile. Ecco perché ormai sembra sfumare l'ipotesi delle settimane scorse. Quella di aspettare la relazione del ministro Angelino Alfano su Mafia Capitale prima di far scattare il rimpasto. Ora la strategia è cambiata, anche perché il pressing del Nazareno si fa sempre più pesante.



Non a caso Orfini spiega a proposito di Improta: «Le sue dimissioni erano cosa nota, Improta aveva deciso di rimanere fino all'inizio della fase due perché glielo avevamo chiesto io e il sindaco. Ora siamo alla vigilia del rilancio». Intanto l'opposizione non molla. Da Forza Italia a Ncd, passando per la Lega e il M5S tutti chiedono le dimissioni di Marino. Il senatore alfaniano Andrea Augello ha scritto direttamente al sindaco: «Libera la città, fallo per il bene di Roma: dimettiti».