Roma, entro mercoledì il nome del commissario: il favorito resta Frattasi

Roma, entro mercoledì il nome del commissario: il favorito resta Frattasi
di Simone Canettieri
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Lunedì 19 Ottobre 2015, 03:46 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 08:18
Tre giorni per chiudere il dossier Roma. Per indicare il nome del commissario del Comune e del «dream team» che si occuperà dei settori nevralgici della città - a partire dal caos Atac - chiamata a ospitare il Giubileo straordinario, al via l'8 dicembre. Da oggi il premier Matteo Renzi inizierà a «metterci la testa» per fare in modo che giovedì, prima di partire per il Sudamerica, ci sia un'architettura complessiva dell'impianto che sarà poi gestito e supervisionato dal prefetto Franco Gabrielli. I tempi stringono: dal 2 novembre Ignazio Marino non sarà più sindaco di Roma, le sue dimissioni diventeranno irrevocabili. L'appuntamento con l'Anno Santo incombe: lo stato della Capitale è sotto gli occhi di tutti. «Ce la faremo, ce la dobbiamo fare, ma ce la faremo con il fiatone», ammette Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), altro protagonista della partita, seppur da un'altra postazione.



IL TOTO-NOMI

Giovedì scorso c'è stata una riunione al Viminale. Davanti al ministro Angelino Alfano: Bruno Frattasi e Riccardo Carpino, entrambi aspiranti commissari del Campidoglio. Il primo però è in vantaggio su tutti: napoletano, prefetto, promosso al ministero degli Interni dall'ex ministro Anna Maria Cancellieri e riconfermato a capo dell'Ufficio legislativo di via Arenula da Angelino Alfano dovrebbe essere chiamato da Gabrielli a “reggere” il Comune per i prossimi otto mesi. Non sarà solo, Frattasi. Il Governo gli affiancherà una «decina» di subcommissari. Ciascuno chiamato a gestire i settori più caldi della macchina amministrativa. Il vero problema sono i trasporti. E quindi l'Atac, la municipalizzata nella bufera per disservizi, governance e, da qualche giorno, anche per appalti affidati in maniera opaca (due miliardi di euro negli ultimi cinque anni). Per questa missione il nome su cui puntano tutti è quello di Marco Rettighieri, dirigente di Fs e direttore di Expo 2015. Potrebbe diventare l'amministratore unico di Atac o il commissario, se il Governo decidesse di intervenire. La situazione non è semplicissima: mercoledì è in programma l'assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio. «Credo che una situazione come quelle dell'Atac, sulla quale attendiamo chiarificazioni, non sia unica - ha sostenuto ancora il presidente Anac, Raffaele Cantone, intervistato da Sky, a RepIdee, in corso a Pescara - perché penso che molte società pubbliche abbiano lavorato con questi metodi. Metodi che non sono solo di tipo corruttivo, ma caratterizzati da un mancato rispetto delle regole».



IL GIUBILEO

Sullo sfondo rimane l'evento voluto da Papa Francesco. Il primo Giubileo ai tempi dell'Isis, come ripete spesso Gabrielli. E quindi l'aspetto sicurezza sarà centrale. Ma non c'è solo l'allarme terrorismo ma anche la gestione ordinaria di una città grande e complessa. In questo senso va il numero unico per le emergenze (Nue) che inizierà a muovere i primi passi dal 17 novembre con l'unione di 115 e 118 per finire l'opera prima dell'apertura della Porta Santa, quando dalla sala Laica della Regione partiranno anche gli interventi di 113 e 112. Gabrielli è tornato anche a parlare della crisi in Comune. Con un affondo sulla giunta Marino: «Quando in una consiliatura in due anni cambi 9 assessori su 12, assessori fondamentali come quello al bilancio li cambi tre volte, puoi essere anche la persona più capace e onesta che indubbiamente è nella situazione di specie, ma siccome la macchina è molto complessa, se non hai una squadra attrezzata ti schianti». E il chirurgo dem in tutto questo? Ieri ha passato «la domenica da amici in campagna». Da oggi ritornerà in Campidoglio, domani parteciperà, il Comune si è costituito parte civile, al primo troncone del processo di Mafia Capitale. Quello vero inizierà il 5 novembre. Troppo tardi.