La strategia A Palazzo Senatorio, comunque, si ostenta tranquillità: «Il bilancio sarà approvato entro fine settimana», assicurano gli esponenti del centrosinistra. Oltre alla strategia consiliare, che si basa sulla dichiarazione di inammissibilità di gran parte degli ordini del giorno, la maggioranza si basa anche sul lavoro diplomatico eseguito negli ultimi giorni. Un’opera fatta di aperture politiche al centrodestra, condite da alcuni emendamenti che saranno inseriti nella manovra d’aula, con l’obiettivo di rendere meno duro e intransigente l’atteggiamento della minoranza nei prossimi giorni. «Dopo la proroga concessa dal prefetto all’assemblea capitolina per l’approvazione del bilancio è questo il momento massimo di responsabilità da parte di tutti», commenta Massimo Caprari, capogruppo del Centro democratico.
Le polemiche Sul regolamento, comunque, l’opposizione parte all’attacco. «Spero ardentemente che il presidente dell’aula e il segretario generale non si prendano una responsabilità più grande di loro, di fronte a una lettera chiara e circostanziata del prefetto, scegliendo di far decadere decine di migliaia di legittimi ordini del giorno», sottolinea Giovanni Quarzo (Forza Italia), che in una lettera aperta a Ignazio Marino chiede al sindaco di «dimettersi senza farsi commissariare».
«Il prefetto ha dovuto dare una proroga di venti giorni perché Marino e la sua giunta sono stati incapaci di far approvare il bilancio entro il 30 novembre - affonda Alfio Marchini - senza che in Aula sia ancora arrivata la discussione di un singolo emendamento o di un ordine del giorno dell’opposizione». Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi, annuncia di aver presentato emendamenti per la polizia municipale, «per chiedere maggiori fondi per gli straordinari del personale, per la previdenza integrativa, per la polizza infortuni e recupero indennità, riammodernamento e messa a norma delle cabine protettrici, aggiornamento professionale e istituzione del vigile di quartiere».
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