Roma, Marchini in piazza contro le buche: basta duelli di palazzo, la città collassa

Roma, Marchini in piazza contro le buche: basta duelli di palazzo, la città collassa
2 Minuti di Lettura
Domenica 25 Ottobre 2015, 18:27 - Ultimo aggiornamento: 19:48

«Anche oggi con i nostri volontari siamo stati tra i cittadini per denunciare degrado e insicurezza. I duelli di palazzo tra Marino e il PD e tra Alemanno e il suo partito sono il funerale di un sistema al collasso. Noi continuiamo a concentrarci su come migliorare la vita dei romani». Lo scrive in una nota Afio Marchini al termine di una giornata che lo ha visto scendere in piazza per il "Basta buche tour".

Al corteo centinaia di magliette gialle in sella a moto e motorini, vespe e Harley Davidson sulla Cristoforo Colombo fino al Lungotevere, e poi ritorno fino a Piazza Venezia.

L'obiettivo della manifestazione: riibadire «l'emergenza sicurezza stradale». Il tour è partito alle 10.45 da piazzale Guglielmo Marconi per ripercorrere i punti critici evidenziati dal dossier presentato ieri in Campidoglio: dalle voragini ai semafori e ai cartelli coperti da alberi e rami. Alle 12 il corteo ha raggiungo piazza Venezia.

A guidare il corteo, il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, Alessandro Onorato: «Mentre Marino e la sua maggioranza litigano per la poltrona, noi preferiamo occuparci dei problemi dei romani. Seicentomila romani che utilizzano le due ruote, ogni giorno rischiano la vita per raggiungere il posto di lavoro. Non è possibile che i semafori del Lungotevere siano invisibili a causa degli alberi non potati e che tutte le strade, da piazza Venezia alle periferie, siano martoriate da buche killer. Non si tratta di rifare tutta la città, ma bastano poche ore di lavoro del servizio giardini per rendere semafori e segnaletica di nuovo visibili e semplici interventi per mettere in sicurezza almeno le buche più pericolose. Ad oggi, il Comune di Roma non è stato neanche in grado di assegnare l'appalto per la manutenzione della grande viabilità. Chiediamo interventi immediati o ci rivolgeremo prima al Prefetto e poi alla Procura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA