Rieti, la Sabina ancora protagonista
sui giornali inglesi: dopo il Times
ecco il servizio su The Guardian

Rieti, la Sabina ancora protagonista sui giornali inglesi: dopo il Times ecco il servizio su The Guardian
di Samuele Annibaldi
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Domenica 31 Maggio 2020, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 09:26

RIETI - Una settimana fa il Times, ieri il The Guardian con un lungo servizio, un documentario di due giornalisti-camminatori per le colline della Sabina. I tabloid inglesi sempre più spesso stanno accendendo i riflettori sul Reatino. Quello che un tempo facevano quasi in via esclusiva con la Toscana e i casali in pietra  dalla Val d’Orcia alle colline del Chianti e Montepulciano e poi con la verde Umbria vede spostarsi il fenomeno in Sabina: la Sabinashire.

La vetrina sui giornali inglesi
Una bella vetrina sui prestigiosi giornali britannici nel giro di due settimane col Times che analizzava il possibile fenomeno dello spopolamento dei grandi centri urbani a favore dei borghi dell’entroterra laziale dove la qualità della vita può fare la differenza. Diverso invece il The Guardian che fotografa scorci e bellezze di un territorio fatto dai nostri paesi attraverso gli occhi e i racconti di due escursionisti che, arrivano a Roma e prendono il treno per Poggio Mirteto Scalo e iniziano a piedi un tour carico di sensazioni e scoperte di luoghi che solo l’occhio esperto di chi fa trekking in luoghi sconosciuti riesce a cogliere nella vera essenza. Il racconto pubblicato dal The Guardian ricorda i romanzi di Edgar Allan Poe o il celebre Perdersi a Londra di    Charles Dickens.

Il racconto e le sensazioni di un viaggio in Sabina
Il Trekking sulle colline Sabine titola il The Guardian, una lode per l’Italia, l’estate e la libertà, con l’autore, Tim Parks, che insieme ad una sua compagna di viaggio ricorda l'inizio dell'alba, l'aria calda del forno e il coro di cicale che ha accompagnato la sua passeggiata tra le colline a nord di Roma.
 
Poggio Mirteto, Cantalupo, Casperia, Vacone, Configni, Stroncone. Sono queste le realtà collinari nell'antica terra della Sabina, descritte e che l’autore dell’articolo le descrive come luoghi che si chiamano l'un l'altro attraverso vigneti e campi di grano, boschi, frutteti, uliveti. “Potresti guidare in questi posti, ovviamente – scrive Tim Parks-ma la mia esperienza è che quando arrivi a piedi noti la differenza, sono meglio, soprattutto in estate”.
 
L'arrivo a Poggio Mirteto e la piazza, le chiese e le belle facciate, la natura e il verde e restano impressi i tavoli dei caffè all’aperto e il sapore di una cedrata.  Un requisito importante viene sottolineato nell’articolo da parte dell’autore che scrive «È difficile trovare mappe cartacee dettagliate in Italia. Né la campagna è fitta di dita che indicano la strada. Se vuoi evitare le strade, hai bisogno di una app escursionistica per trovare i percorsi: sono facilmente disponibili. Ed è consigliabile pianificare almeno l'inizio del percorso di ogni giorno la sera prima; poi, quando chiudi la porta del tuo B&B in un'ora empia, saprai dove stai andando».
 
Si va verso Terni dove ci sarà un treno per tornare a Roma ma durante le giornate di cammino si trova prima Cantalupo e la fontana, il fresco delle chies. La fontana vicino all'antica porta. Il fresco nelle chiese oscure, la piazza principale di Cantalupo e un bel momento tra la spremuta d'arancia, cappuccino e cornetto, sotto gli ombrelloni, circondati da un tripudio di oleandri in vaso. «Non sarebbe mai stato così bello se tu fossi arrivato in macchina – racconta l’autore- anche quando Garibaldi passò di qua nel 1849, era asciutto e i suoi uomini, muli e cavalli impazzirono per la sete». Si punta Vacone ma prima il pranzo a Casperia che Tim Parks definisce «un altro miracolo del Medioevo».
 
A Vacone  scolpite le parole di un'ode che il poeta Orazio scrisse, più di 2000 anni fa, in lode dell'acqua che sgorga dalla roccia. “O fontana di Bandusia!”. La terrazza sotto un'antica torre dell'orologio. Poi Configni le chiese e opere d'arte da guardare lungo la strada, ma il viaggio non riguarda affreschi e monumenti; piuttosto, il piacere di mangiare cappellacci con radicchio e robiola dietro le tende di perline nell'unica osteria di Configni. E poi via fino a Stroncone e poi Terni.
 
Il viaggio raccontato e intriso di sentimento fa chiudere l’articolo che il The Guardian dedica al trekking sulle colline sabine con l’autore che parla di una “una rete appiccicosa di sentimenti attraverso il paesaggio e ti ricordano, come dovrebbe fare l'intero viaggio, quanto sei fortunato ad essere vivo in un mondo dove c'è l'Italia, l'estate e la libertà”.

Per scaricare l'articolo completo e le foto: https://www.theguardian.com/travel/2020/may/30/trekking-the-sabine-hills-rome-italy-summer-freedom?CMP=Share_iOSApp_Other

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