Rieti, scuola: in assenza di spazi si va in aula con la mascherina

Rosatelli
di Giacomo Cavoli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Agosto 2020, 03:15
RIETI - L’indecisione del Miur sulle modalità di rientro e l’incertezza che fa capolino sulla data di riapertura delle scuole - fissata per il 14 settembre - fanno tracimare gli ultimi scampoli di pazienza della Provincia di Rieti. «Non sappiamo se ridere o piangere - riflette la consigliera provinciale con delega all’Edilizia scolastica Claudia Chiarinelli che, insieme all’ufficio tecnico, l’estate l’ha trascorsa trincerata a Palazzo d’OltreVelino organizzando i lavori di edilizia leggera all’interno delle scuole – Il 14 agosto il Miur ha sostenuto che, se non dovessero esserci spazi sufficienti per il distanziamento, si potrà andare in classe con la mascherina. Che cosa dobbiamo fare a questo punto? Con i lavori di edilizia leggera nelle scuole superiori cominceremo dal 24 agosto, ma stiamo aspettando quest’ultima settimana prima di iniziare, affinché il Miur si chiarisca una volta per tutte le idee. Perché poi, a lavori iniziati, non si potrà tornare indietro».

Gli interventi
Si tratterà infatti di buttare giù tramezzi e installare pannelli divisori per disegnare nuovi spazi negli istituti superiori, utilizzando i 500 mila euro forniti dal Miur e seguendo le richieste avanzate dai dirigenti scolastici. A neanche una settimana di distanza, ieri però è arrivata la nuova doccia gelata dell’indecisione sulla riapertura del 14 settembre: «Qui non si tratta più di navigare a vista, ma di essere in balìa delle onde – prosegue la Chiarinelli - Quello che è vero al mattino non vale più il pomeriggio e se ci dovessero dire che saranno sufficienti le mascherine, i presidi potrebbero rivedere i loro spazi: ma una volta che i pannelli saranno stati ordinati, la Provincia dovrà pagarli con soldi pubblici. Le scuole più lungimiranti si stanno già attrezzando quanto meno per la fase iniziale in didattica digitale e per noi l’apertura il 14 settembre è sancita, ma dare una risposta certa è necessario anche alla serenità di presidi ed enti che non hanno ancora capito di che morte devono morire».

Le difficoltà
Sul fronte dei lavori, la Provincia ha fatto quel che poteva: «Purtroppo, abbiamo definitivamente appurato che su Rieti, o per l’assenza della vulnerabilità sismica o per la tempistica che non ci consegnerebbe gli immobili in tempo per la riapertura, non c’è disponibilità di ulteriori strutture per la trentina di aule in più chieste dalle scuole superiori – annuncia la Chiarinelli - Sulla possibilità di utilizzare l’ex Bosi non ci è pervenuta la documentazione e non rientreremmo comunque nei tempi, mentre per l’immobile in appoggio al Convitto dell’istituto Alberghiero, la settimana prossima discuteremo del canone d’affitto annuo, ma prima di ottobre non sarà comunque disponibile. A Rieti, con l’edilizia leggera interverremo nei licei Classico, Scientifico e Magistrale e al “Savoia” di Rieti e Cittaducale. Artistico e Geometri non ne hanno fatto richiesta, mentre fino ad oggi l’unico che ci ha chiesto aiuto per potenziare la connessione internet è il Rosatelli (la foto grande). In Sabina, invece, purtroppo, nessuno ha risposto alla nostra manifestazione di interesse per le aule in più all’Aldo Moro e al Rocci di Passo Corese, ma in questi due istituti, insieme al Gregorio da Catino e al Pertini di Poggio Mirteto, interverremo con l’edilizia leggera».

Rientra la palestra
Una buona notizia arriva dalla palestra del Polo Didattico in uso all’Asl come centro tamponi: «L’Asl ce l’ha riconsegnata, aspettiamo ora che venga sanificata».
© RIPRODUZIONE RISERVATA