Rieti, sos pronto soccorso: all'ospedale de Lellis più accessi che al “Santo Spirito”

Pronto soccorso (foto d'Archivio)
di Antonio Bianco
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 00:10

RIETI - «Al nostro pronto soccorso ci sono più accessi del Santo Spirito di Roma». Esordisce così il segretario della Uil, Alberto Paolucci, spiegando il lavoro d’indagine fatto dal suo sindacato per verificare quanti sono i codici rossi, gli arancioni e i bianchi ch accedono al de Lellis. La Uil ha effettuato un campionamento settimanale, con una rilevazione quotidiana dal primo al 7 febbraio scorso, in orari compresi dalle 9 del mattino alle 18 della sera. 
Ed ecco i risultati: nei sette giorni di campionatura sono stati rilevati 11 codici rossi, 74 arancioni, 47 azzurri, 50 verdi e zero bianchi. Ciò significa che sommando i primi due sono stati 85 i codici rossi e arancioni. Mentre quelli con condizione stabile ma con sofferenza (codici azzurri), che richiedono approfondimenti e visite specialistiche, sono pressoché uguali a quelli che indicano un quadro senza rischio evolutivo (codici verdi), anch’essi comunque oggetto di approfondimenti e visite. 
Centodieci le persone ricoverate o trasferite, 28 quelle in osservazione, per un totale di accessi di 320 unità (numero che intercetta e fotografa anche le eventuali permanenze nel pronto soccorso precedenti alla data della rilevazione) con un media giornaliera di 45,71.

Lo spunto. «Una ricerca effettuata sul portale regionale – dice Paolucci – che vuole porsi come spunto di riflessione per migliorare la sanità reatina.

Una rilevazione che smentisce quanti con estrema leggerezza sostengono che il pronto soccorso spesso è intasato dalle non urgenze, ovvero dai codici bianchi. Confrontando la media giornaliera degli accessi – aggiunge il segretario provinciale – con quella di alcuni ospedali romani, scopriamo che quella del de Lellis è più alta del Santo Spirito (32,14) e poco più bassa di quella del San Pietro (48,86)».

La riflessione. Numeri che offrono uno spaccato, seppur parziale, della complessità quotidiana al de Lellis. «Complessità – dice Paolucci – che vivono sia chi alla sanità pubblica si rivolge, sia chi nella sanità pubblica lavora. Ben venga il potenziamento del pronto soccorso. A patto però che sia soltanto il primo passo per potenziare la sanità pubblica reatina voltando definitivamente pagina col passato».

Il nuovo nosocomio. Per la Uil, a questo punto, la realizzazione del nuovo ospedale è irrinunciabile. «Se è ormai chiaro che spetta all’Inail il compito di concretizzarlo – commenta il sindacalista – è altrettanto chiaro che la Regione Lazio – dovrà impegnarsi con una convenzione a pagare una rata annua». Per la Uil il rilancio della sanità pubblica reatina sarà completo solo quando i posti letto per acuti saranno aumentati, così come le figure professionali. «Il blocco del turnover – conclude Paolucci – ha prodotto i suoi effetti scellerati. Adesso è necessario accelerare sui concorsi pubblici, sulla stabilizzazione del personale precario. Perché al solo pronto soccorso oltre la metà tra ausiliari, medici, infermieri, operatori socio sanitari, sono precari».

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