Rieti, la ditta non gli paga lo stipendio:
salta la visita urgente e rischia la cecità

La ditta non gli paga lo stipendio: salta la visita urgente al Gemelli e rischia la cecità
di Raffaella Di Claudio
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Sabato 23 Marzo 2019, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 14:35

Il marito oggi avrebbe avuto una visita urgente, ma non può farla perché non ha i soldi. La signora Maria Rosaria, ieri pomeriggio, si è seduta sui gradini del Comune di Poggio Mirteto in segno di protesta. Per far sentire la sua voce e ottenere l’attenzione degli amministratori. Il 20 marzo il marito, operatore ecologico al servizio della ditta Coopera che si occupa dello spazzamento nel comune mirtense, avrebbe dovuto ricevere lo stipendio. Mille euro indispensabili per mandare avanti la famiglia e tentare di sconfiggere la malattia che da anni lo attanaglia. Il 58enne è affetto da cheratocono bilaterale, patologia che produce la deformazione della cornea e, giunta all’ultimo stadio, lo sta portando alla cecità. Questa mattina sarebbe dovuto andare al policlinico Gemelli di Roma per essere visitato in intramoenia da uno specialista che dovrà pronunciarsi sulla possibilità di eseguire un trapianto. «L’avevamo già spostata – racconta la signora Maria Rosaria – nella speranza che il 20 marzo, sarebbe arrivato lo stipendio. Invece no. La ditta ha detto che non vuole avere più contatti con gli operai e i rapporti si possono avere solo con un coordinatore che si è limitato a dirmi che gli stipendi verranno pagati tra il 20 e il 25». 

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Ma in questa incertezza la signora Maria Rosaria non riesce a stare. «Ho provato a chiamare un assessore che si occupa della materia, ma non risponde. Per questo sono venuta in Comune – continua - ho cercato il sindaco che mi ha mandato a parlare con il vice, il quale mi ha detto di non poter fare nulla. Speravo di poter avere risposte, invece sono rimasta qui da sola in Comune senza essere ascoltata. I problemi nell’erogazione ci sono sempre stati, ma ora c’è di mezzo la salute e non è più sostenibile. E’ un mese che mio marito è in malattia e domani (oggi, ndr) avrebbe avuto questa visita: fondamentale. Più tempo passa e peggio è, perché ormai ha un decimo di vista in un occhio e due decimi nell’altro. Non avendo i soldi saremo costretti a posticiparla, sperando di poterne fissare un’altra in tempi brevi». Il sindaco Giancarlo Micarelli, contattato telefonicamente, si è detto al corrente della protesta della signora Maria Rosaria, ma anche con le mani legate perché in Comune non sarebbe pervenuta alcuna segnalazione scritta. 

«La ditta Coopera viene pagata regolarmente dal Comune – spiega Micarelli – l’erogazione degli stipendi rientra nei rapporti tra la ditta e i dipendenti. Io e gli altri amministratori non abbiamo avuto proteste scritte da parte di dipendenti per mancanze della cooperativa. La signora è venuta in Comune, ma non ho contezza della difficoltà che lamenta. Dovrebbe mettere per iscritto le manchevolezze della ditta, mandandone copia al sindaco e al responsabile del servizio, affinché il Comune, nel caso in cui la ditta non adempia agli obblighi con i dipendenti, possa fare rivendicazioni, richiami scritti e avviare un procedimento». Nel frattempo, però, il problema resta. La visita salta e la richiesta d’aiuto della signora Maria Rosaria rimane incagliata sui gradini del palazzo comunale. 
 

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