Nel 1997 lanciò l’allarme sulle conseguenze dell’eccessiva rumorosità degli ambienti in cui viviamo: «Gli italiani non parlano, urlano – disse all’epoca Maurizi - Basti vedere cosa succede in un ristorante italiano e quello che, invece, accade in un ristorante inglese. Nel primo, in genere, per farsi sentire dal vicino di tavolo bisogna urlare, perche' tutti urlano. Nel secondo si avverte a mala pena un bisbiglio, in un locale praticamente silenzioso».
Altro fattore di rischio era l’inquinamento dell’aria: «Ai privati si chiede, giustamente, la revisione degli autoveicoli e il controllo dei gas di scarico, ma poi i mezzi pubblici spargono nell'aria fumi neri e sostanze altamente inquinanti'», disse il professore richiamando alle loro responsabilità gli amministratori locali.
Uomo dal carattere schivo e austero, è stato a lungo consigliere della Fondazione Varrone. Malato da tempo, Maurizi lascia la moglie Paola e i figli Alessandro e Benedetta. I funerali si terranno domani alle 10,30 nella chiesa romana di San Roberto Bellarmino.
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