Rieti, coronavirus, Di Berardino:
«Due milioni di euro per lo smart
working nei piccoli comuni laziali»

Rieti, coronavirus, Di Berardino: «Due milioni di euro per lo smart working nei piccoli comuni laziali»
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Venerdì 20 Marzo 2020, 14:42
RIETI - «Abbiamo pubblicato un nuovo bando per promuovere il lavoro agile - afferma in una nota Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Formazione e Scuola della Regione Lazio - Dopo quello dedicato alle imprese, questa volta il bando è riservato ai piccoli comuni della Regione Lazio affinché, in questo momento di difficoltà, possano coniugare l’esigenza di proseguire l’attività amministrativa, continuare a offrire servizi ai cittadini e tutelare la salute dei dipendenti pubblici e della stessa popolazione».
 
«Il bando - prosegue la nota - coperto da un finanziamento di 2 milioni di euro, prevede contributi fino a 7.500 euro per ogni comune con una popolazione fino a 5 mila abitanti. Le risorse potranno essere utilizzate per l’acquisto di servizi di supporto organizzativo e formativo - anche a distanza- finalizzato all’ottimizzazione delle prestazioni dei dipendenti, per la valorizzazione dei risultati, il monitoraggio delle attività lavorative o lo sviluppo di competenze informatiche. Potranno inoltre essere acquisiti strumenti hardware e software da dare in dotazione al personale. L’obiettivo è aiutare le amministrazioni più piccole a recuperare l’eventuale gap informatico e a dotarsi di tutte le dotazioni necessarie per affrontare al meglio questa situazione di criticità e per continuare a tenere i rapporti con tutti i cittadini e le realtà economiche e sociali del territorio».
 
A partire da oggi e fino al 20 aprile i comuni possono inviare una manifestazione di interesse alla posta elettronica certificata formazione@regione.lazio.legalmail.it.
 
«Dal momento in cui è cominciata l’emergenza sanitaria, ci siamo subito attivati per offrire il supporto necessario per sostenere il mondo del lavoro. Quello dello smart working è una delle tante risposte che stiamo mettendo in campo e che permette l’attivazione di una nuova organizzazione delle attività lavorative - conclude la nota - una modalità che potrà continuare a essere utile anche in futuro, terminata l’emergenza sanitaria».
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