Rieti, Chéu e le critiche:
«Non è bello sentirsi dire che
non capisco il calcio italiano
perché sono portoghese»

Ricardo Chéu durante la conferenza stampa tenuta in italiano (Foto Esposito)
di Mattia Esposito
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Giovedì 15 Novembre 2018, 16:23
RIETI - A presentarsi in conferenza stampa, come sempre, è il tecnico Ricardo Chéu, ma stavolta in una versione inedita. Parla in italiano ai giornalisti presenti, per quello che, a modo suo, è comunque un segnale. Domattina la squadra partirà per Catanzaro, un viaggio lungo, una trasferta difficile.

Sabato alle 16.30 scopriremo se questo Rieti si sarà messo alle spalle il ko contro il Potenza: «In questo momento dobbiamo pensare che sabato abbiamo perso una partita che vale tre punti come le altre - commenta proprio Chéu - abbiamo affrontato un avversario che è stato più bravo di noi, creando sei occasioni ed andando in gol cinque volte. Vero, è stata una sconfitta pesante, ma noi lavoriamo per esprimere sempre il massimo, quindi ora pensiamo al Catanzaro».

Quella contro i giallorossi sarà una sfida difficile, perchè il Catanzaro è reduce dal successo ottenuto a Catania: «Dobbiamo concentrarci sui noi stessi, lavorando sui giocatori che abbiamo a disposizione. Certo, chiaro che ci manca qualcosa, ma abbiamo la nostra idea di calcio da portare avanti. Affrontiamo la partita senza Dabo non avendo molte alternative sia a destra che a sinistra. Fino a qualche settimana fa il problema era il gol degli attaccanti, che ora stanno segnando, dobbiamo però trovare equilibrio in fase difensiva».

Il tecnico portoghese fa anche una analisi complessiva della stagione e del campionato: «Ci sono squadre che investono molto più di noi e che sono in difficoltà, noi siamo in linea con i nostri obiettivi, dobbiamo smettere di vedere sempre tutto nero e concentrarci anche sulle cose positive».

Alle porte quindi il match contro il Catanzaro: «Affrontiamo un viaggio lungo, giochiamo contro una squadra forte che ha un pubblico importante. In questa stagione ci è capitato di battere squadre più forti perchè affrontiamo quelle gare con una motivazione diversa».

Chiusura anche sulle critiche ricevute durante questa settimana: «Ci vuole rispetto. Io rispetto tutti, qui ci sono dei professionisti che lavorano ogni giorno. In casa stiamo facendo fatica anche perchè, a volte, l'ambiente non è bello. Sentirmi dire che non capisco il calcio italiano perchè sono portoghese o che ci mancano giocatori non è bello. Sono venuto qui sposando questo progetto: sapevo di aver di trovare una squadra giovani, per tanti dei ragazzi questo è il primo passo nelle loro carriere, sono giovani che hanno un potenziale, e ogni giorno lavoriamo su questo».

Un messaggio chiaro, e se vogliamo anche una spiegazione del perchè il Rieti, in questa prima parte di stagione ha alternato grandi vittorie a sconfitte pesanti e inaspettate. «Lavoriamo con i giocatori che abbiamo» è il messaggio di Chéu, anche se «qualcosa manca», e questo, sinceramente, è piuttosto evidente. 
 
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