Fabrizio Benigni: «Ambizioni diverse, lascio il Passo Corese». L'intervista al tecnico

Fabrizio Benigni
di Andrea Giannini
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Sabato 25 Giugno 2022, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 13:24

RIETI - Il Passo Corese è alla ricerca di uno nuovo allenatore: il tecnico Fabrizio Benigni si è dimesso. La notizia è arrivata nella serata di giovedì proprio dal suo profilo Facebook. La decisione forse inaspettata ha scosso l’ambiente bianconero che ormai da quattro anni si affidava a una figura esperta come quella del tecnico Benigni. Come dichiarato da quest’ultimo non sarà un addio ma un arrivederci. Il club vuole confermare lo zoccolo duro, nessun nome in pole per il sostituto del tecnico, la società è al lavoro per la prossima stagione in Promozione. La prima novità sarà nel terreno di gioco: la coresina tornerà al “Di Tommaso”, campo storico del Passo Corese, ma che a differenza del “Leprignano” di Capena è in terra. 

Mister Fabrizio Benigni, come mai questa decisione?

«La mia priorità è sempre stata il Passo Corese ma ho visto la società incerta sulla programmazione futura e sulle ambizioni, non coerenti con le mie. Ho aspettato fino all’ultimo per prendere questa decisione ma credo che sia anche arrivato il momento di cambiare, servono nuovi stimoli e nuove esperienze». 

Ha avuto contatti con altre squadre?

«Ho ricevuto molte chiamate già prima del mio addio ma sempre nel rispetto della società, sapeva che mi stavo guardando intorno. Da un lato la molta attenzione data al Passo Corese mi ha fatto saltare qualche squadra. Molti club hanno già trovato la loro figura, sto aspettando la chiamata giusta». 

C'è qualche probabilità di guidare una squadra nel girone B e cosa sarà per lei la gara contro il Passo Corese?

«Al momento non posso escludere nulla, potrebbero esserci delle possibilità ma è ancora tutto in fase embrionale. Sicuramente non nelle reatine che sono già tutte occupate. La gara contro la coresina avrà un sapore speciale, sarebbe come tornare a casa. Nei 90' penserò a portare alla vittoria la mia nuova squadra». 

In che rapporti è rimasto col Passo Corese?

«Ho lasciato il club rimanendo sempre in buonissimi rapporti, con la promessa che questo sarà solo un arrivederci e mai un addio».

Cosa ha rappresentato per lei questa società?

«Sono stati quattro anni stupendi nella S.S.

Passo Corese, una società che devo solamente che ringraziare e che per me ormai è una famiglia e non una semplice squadra di calcio. Dal canto mio so di aver dato anima e corpo per questi colori, senza mai risparmiarmi in campo e fuori». 

Cosa ricorda di questi anni?

«Il riassunto sportivo dice che abbiamo sempre centrato gli obiettivi prefissati all'inizio di ogni stagione, solo il Covid ci ha interrotto il cammino per 2 anni, ma sempre quando stavamo portando la barca in porto senza patemi. Poi è arrivata questa stagione, piena di incognite inizialmente, nuvole che abbiamo fatto sparire subito, diventando ben presto da squadra che vedeva lo striscione dei 40 punti come un traguardo a vera e propria sorpresa, ed infine eravamo talmente oltre il fattore sorpresa che eravamo diventati la favorita N.1, ogni domenica di più. Il finale poi, per un motivo o un altro, non è stato quello da tutti sperato; potevamo mettere un melone sulla torta, altro che ciliegina, ma i sogni spesso e volentieri rimangono tali lasciando solamente bei ricordi e un pizzico di rimorso».

C’è qualcuno che vorrebbe ringraziare?

«Tutti i protagonisti di questi 4 anni, dai 3 presidenti, anime e colonne di questa società, ai direttori che si sono succeduti e tutti i dirigenti che portano avanti questa "missione". Un ringraziamento speciale va a tutti i ragazzi che ho avuto la fortuna di allenare in questo lasso di tempo, ad ognuno di loro andrebbe fatta una statua, combattere col sottoscritto non è per niente facile, vi porterò sempre tutti nel mio cuore. Ora è il tempo di nuove sfide calcistiche da affrontare. Per sempre Forza Coresina».

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