Il Papa celebrerà una messa al confine messicano con gli Usa, i fedeli divisi dalla rete metallica

Il Papa celebrerà una messa al confine messicano con gli Usa, i fedeli divisi dalla rete metallica
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Febbraio 2016, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 15:32
Città del Vaticano Papa Bergoglio celebrerà la messa sul confine tra il Messico e gli Usa, a Ciudad Juarez, un posto desolato, meta sognata da milioni di immigrati centramericani che non esitano ad intraprendere viaggi allucinanti attraverso il Messico, sfidando la presenza di gang criminali in guerra tra loro per il controllo del territorio, trafficando esseri umani e droga. Il giorno della messa papale la comunità dei fedeli sarà un po’ di qua dal confine messicano, e un po’ di là, sul territorio americano. In mezzo la rete metallica. Una linea invalicabile. Spesso il sogno della libertà. Per la prima volta quei confini fisici saranno polverizzati dall’eucarestia, dalle preghiere, dalle speranze, dalle comuni radici di ‘latinos’. Bergoglio ha voluto inserire questa pericolosa tappa nel viaggio nonostante le difficoltà logistiche e i problemi relativi alla sicurezza. Si tratta di un gesto per mostrare la sua vicinanza ai migranti, che entrano nel paese nordamericano  dal Guatemala e che poi cercano di raggiungere gli Stati Uniti. La meta finale. Il Papa resterà in Messico dal 12 al 19 febbraio. Nel corso della prima giornata sarà nella capitale, mentre in ognuno dei quattro giorni successivi si trasferirà in giornata in diocesi non visitate dai suoi predecessori, a Ecatepec, nel Chiapas, a Morelia e a Ciudad Juarez, da dove ripartirà per Roma la sera del mercoledì 17 febbraio. Sabato, a Città del Messico, il Papa andrà a visitare il presidente Enrique Pena Nieto nel palazzo nazionale, dove incontrerà le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Successivamente celebrerà la messa nella piazza della vicina cattedrale. Sono attese  80mila persone. Nel pomeriggio si trasferirà nella basilica di Guadalupe, al santuario più visitato dell’America Latina.
Domenica 14 febbraio il Papa si trasferisce in elicottero a Ecatepec, la «collina ventosa» e fredda, motivo per il quale, per evitare di obbligare i fedeli a lunghe attese all’addiaccio, celebrerà una messa piuttosto tardi in mattinata, alle 11,30. Tornando a Città del Messico visiterà l’ospedale pediatrico «Federico Gómez». Lunedì 15 febbraio la giornata è dedicata al Chiapas, nell’estremo sud-est del Paese, al confine con il Guatemala, il « confine di ingresso di migranti in entrata». Tuxtla Gutierrez a San Cristóbal de Las Casas , dove il cui primo vescovo è stato Bartolomeo de Las Casas. Alle 13 pranzerà con gli indigeni. Allo stadio «Victor Manuel Reyna» a Tuxtla Gutierrez è prevista la testimonianza di una coppia di divorziati risposati. 
Martedì 16 il Papa si trasferirà in aereo a Morelia, città tristemente famosa per la violenza e il narcotraffico. Messa alle 10 con i religiosi, alle 15,20 visita alla cattedrale e alle 16,30 incontro con i giovani nello stadio «José María Morelos y Pavón». In serata il rientro a Città del Messico.  Mercoledì 17 il Papa sarà a Ciudad Juárez. Una tappa che gli premeva molto. Quando l’anno scorso andò negli Stati Uniti Francesco aveva pensato di entrare nel Paese dal Messico, come un migrante, ma i problemi logistici resero impraticabile il progetto.  In mattinata visiterà il locale penitenziario dove si trovano 3mila detenuti. A mezzogiorno l’incontro con il mondo del lavoro al Colegio de Bachilleres dello Stato di Chihuahua, dove sarà presente anche una delegazione dei movimenti popolari già incontrati dal Papa sia in Bolivia che in Vaticano.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA