“Si tratta del Vescovo cambogiano Joseph Chhmar Salas e di 34 compagni, tra preti, laici, catechisti, missionari, tra i quali alcuni membri della congregazione delle Missioni Estere di Parigi (MEP)”. La celebrazione di solenne apertura del processo si è svolta a Tangkok, villaggio nella provincia di Kompong Thom, ed è stata presieduta dal vescovo Olivier Schmitthaeusle, Vicario Apostolico di Phnom Penh.
“Con l'inizio del processo, è stata creata una commissione che raccoglierà tutte le testimonianze. Alcuni furono uccisi, altri lasciati morire di fame e di stenti” spiega padre Benitez. L'apertura del processo “è importante a livello storico, perché aiuterà i cambogiani a ricostruire la storia personale e le loro radici, e anche a livello spirituale: la Chiesa in Cambogia, annullata nelle strutture, ha ripreso a vivere e a crescere". Una volta conclusa la fase diocesana del processo, se l'esito dell'istruttoria sarà ritenuto positivo, la documentazione verrà inviata in Vaticano, alla Congregazione per le cause dei Santi, che ne curerà la seconda fase.
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