IL FUNZIONAMENTO
Come funziona la no tax area? Sono esonerati dal pagamento delle tasse universitarie tutti gli studenti che hanno un reddito famigliare, presentato tramite la compilazione del modello Isee per l'università, inferiore o uguale a 13mila euro annui. E' prevista l'esenzione anche per gli studenti degli anni successivi, fino a un anno fuori corso, che oltre al reddito nella norma abbiano anche ottenuto entro il 10 agosto di ogni anno accademico un minimo di crediti previsti: 10 crediti per chi si iscrive al secondo anno, 25 per quelli successivi. Quindi per gli anni successivi al primo viene considerato anche il rendimento di studio.
Per gli studenti che hanno un reddito Isee inferiore ai 13mila euro e i crediti formativi previsti, ma sono fuori corso da più di un anno, è previsto invece un contributo di 200 euro. Sono previste agevolazioni anche per gli studenti con un Isee da 13mila euro e fino a un massimo di 30mila euro. Inoltre, per chi non è fuori corso da più di un anno ed è in regola con i requisiti sui crediti formativi, il contributo annuale non può superare il 7% della quota di Isee eccedente i 13mila euro. E allora in questo modo cresce la quota di fondi erogati agli studenti più disagiati.
I NUMERI
All'Università Sapienza di Roma rientra nella no tax area il 7,12% di iscritti, pari a 20.816 ragazzi, ed è la quota maggiore: la prima università romana infatti, in base alla spesa riservata ai singoli studenti, avrà 7.583.705 euro per coprire l'esenzione. All'Università di Tor Vergata sono esenti il 2,24% degli iscritti, pari a 6545 studenti per una spesa complessiva di 2.272.658. A Roma Tre invece gli esenti sono 5798, pari all'1,98% degli iscritti per una spesa di 1.606.921 euro. Subito dopo la Sapienza, la maggior spesa per la no tax area riguarda la Federico II di Napoli che avrà 6.975.866 euro per esentare il 6,34% degli iscritti pari a 18.554. In termini percentuali, la maggior quota di esentati dalle tasse interessa per quest'anno, dopo la Sapienza e Napoli, le università di Palermo, Bologna e Torino tutte con oltre il 4% di esenti.
LA DISTRIBUZIONE
Soddisfati gli studenti dell'Unione degli universitari: «Si tratta di una nota positiva ottenuta grazie alle nostre rivendicazioni. Rispetto allo scorso anno aumenta la distribuzione di questi fondi al Sud con +121% e al Centro con +105%. È sempre più evidente come la no-tax area esprima un grande potenziale. Ma non è sufficiente: è necessario rifinanziare e innalzare la no-tax area per poter permettere agli atenei di garantire sempre con maggiore pienezza il diritto allo studio almeno al livello di altri Paesi europei. In Francia infatti è esonerato dal pagamento delle tasse il 35% e in Germania il 25%». Il riparto dei fondi per la no tax area riservata agli studenti rientra nel Fondo di finanziamento ordinario che quest'anno ha visto partire anche il nuovo costo standard, con cui vengono rimborsate le università in base al numero degli iscritti e alle loro caratteristiche. Due gli importi perequativi: il primo è per graduare il costo standard di Ateneo in base al reddito medio familiare della Regione e alla capacità contributiva effettiva degli iscritti; il secondo er incrementare il costo standard degli Atenei, tenendo conto ad esempio della rete dei trasporti.
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