Le riforme istituzionali. Il Cavaliere ha poi ribadito la necessità di riforme istituzionali: «Bisogna cambiare l'assetto istituzionale del Paese. Per cambiarlo bisogna avere la maggioranza assoluta. Se non si arriva a una maggioranza assoluta, non c'è speranza di cambiare questo Paese. Gli italiani devono imparare a votare. L'Italia così non è governabile. I padri costituenti quando distribuirono i poteri nella costituzione, temendo che si potessero ricreare le condizioni per un nuovo regime, diedero poteri alle assemblee parlamentari, al capo dello Stato, alla corte costituzionale ma non diedero alcun potere al governo e al presidente del Consiglio. L'architettura costituzionale così com'è non è fatta per decidere ma per vietare».
La proposta del Cavaliere. Berlusconi avanza infine la sua proposta: «Serve una Camera, magari col 50% di componenti in meno, un tempo massimo di 120 giorni per approvare un provvedimento del Consiglio dei ministri e una Corte costituzionale che sia eletta solo dai magistrati e dal Parlamento.
Infine, serve conferire ai cittadini il diritto di eleggere direttamente il capo dello stato».
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