Prodi e Monti, un solo giorno di consultazioni. Con Dini ce ne vollero 127, ma si rivotò subito

Prodi e Monti, un solo giorno di consultazioni. Con Dini ce ne vollero 127, ma si rivotò subito
di Mario Ajello
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Mercoledì 4 Aprile 2018, 08:27
Dopo i «ludi cartecei» (le elezioni), i «ludi consultacei»: le consultazioni! Eccole, e si parte. Con una bella notizia: non saranno 29, come accadde al tempo delle presidenze Ciampi e Napolitano, le delegazioni dei partiti consultati da Mattarella nello studio alla Vetrata. Saranno assai di meno, perché questa Terza Repubblica - ammesso che il voto del 4 marzo l'abbia fatta nascere davvero - non patisce per ora la frammentazione partitica acuta che in certe fasi ha evidenziato la Seconda. Ma tra un giro e l'altro, i giri delle consultazioni sul Colle saranno numerosi ma non bisogna avere fretta. Anche perché la fretta non porta consiglio. Esempio. Quella che ha portato all'insediamento del governo Monti è stata una delle più brevi crisi di governo della storia recente. Si è risolta in tre giorni e con un solo giorno di consultazioni al Quirinale, tenutesi il 13 novembre 2011. Ma poi il governo Monti si sarebbe rivelato ciò che è stato. Non proprio un successone di pubblico e critica.

IL ROSPO
Quando invece s'è trattato di «baciare il rospo», ossia far accettare alla sinistra il moderatissimo Lamberto Dini detto Lambertow per le sue simpatie atlantiste super-ricambiate, le consultazioni parevano eterne. E i giornalisti, a furia di stare fissi sul Colle, a mangiare pasticcini per ingannare l'attesa, lievitavano insieme al numero di giri consultivi. Il governo tecnico di Dini nacque dopo 127 giorni di trattative. «Tanto parlare / tanto discutere / tanto agitarsi / per risultati così scarsi?». Si potrebbe sintetizzare la vicenda con queste rimette di Alberto Arbasino, ma solo nel senso che, dopo tanta fatica, l'esecutivo durò poco e si andò presto a votare. L'incubo che la storia di ripeta non è campato in aria. Il secondo governo Prodi nacque con un solo giorno di consultazioni. Quando al precedente esecutivo del Prof, fu quello comprensivo di Bertinotti e che fece cadere nel 98 proprio il Subcomandante Fausto. Il quale ricorda la consultazione che aveva avuto con il presidente Scalfaro: «Parlammo del risotto meraviglioso fatto da un cuoco di un piccolo paese del Ticino. Ci consultammo così a lungo che tutti pensarono a chissà quale intrigo politico stavamo cucinando. Invece, si trattava solo di risotto». Come può testimoniare anche il magnetofono con cui Scalfaro - «Attorcigliato sulla sedia come un ramarro», lo ha descritto Sgarbi - registrava tutte le consultazioni. Ma non poté registrare quella con il suo predecessore Cossiga perché il Picconatore non amava Scalfaro e si rifiutò, infrangendo la regola, di farsi consultare da lui. Tra le consultazioni più lunghe, secondo il calcolo dell'Ansa, vanno ricordate quelle che hanno portato alla formazione del governo Letta, il primo della scorsa legislatura dopo il voto che ha visto approdare per la prima volta in Parlamento il Movimento Cinque Stelle. Tra la data del voto e la nascita del governo Letta passarono 61 giorni. Ma solo Belzebù è riuscito a insidiare il record di Dini: 126 giorni (uno in meno di quelli per il Rospo) impiegò nel 1979 l'Andreotti V, mentre l'Andreotti I, del 1972, si fermò a 121 giorni.
E ora, si prega di fare gli scongiuri.
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