Primarie Pd, i candidati: Emiliano

Primarie Pd, i candidati: Emiliano
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Domenica 30 Aprile 2017, 09:35
PROFILO
​Il Che del Tavoliere. Ma anche il Grillo di sinistra. Il governatore pugliese ha provato a sparigliare, puntando tutto sul recupero degli ex Pd passati ai 5 stelle. Per far raggiungere l’obiettivo, ha fatto ciò che Orlando ha fatto meno: puntare il mirino su Renzi e sparare a palle incatenate. Ha demolito in ogni intervento le riforme del governo di Matteo. A colpi di populismo progressista. 

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Un po’ perché Michelone ha a sua volta doti di attore e un po’ perché sono entrambi pugliesi: di fatto, Scamarcio è con lui. Idem scrittori come Mauro Corona ed Erri De Luca. Ma soprattutto, Al Bano: «Lui farà resuscitare l’Italia». Ai vip ci tiene, ma «punto al voto delle persone normali». Quelle che ballano la tarantella nella piazza del paese, che a lui ha provocato però la rottura del tendine d’Achille.

PROGRAMMA
Meno ai ricchi e più ai poveri. Patrimoniale, naturalmente. E un grande piano di riqualificazione ecologica e ambientale del Paese. Più la web tax, per finanziarie gli sgravi fiscali in busta paga. Tirare fuori i soldi per i lavoratori Alitalia come si è fatto per le banche. E gli operai, i contadini, i diseredati: un programma che vuole essere anche una predica «fatta di umanesimo». 

DEBOLEZZE
​Dà l’impressione di essere, più che altro, un Anti-Matteo. Ossia di puntare più sulla contrapposizione personale che sul progetto politico. E poi, corteggiare il grillismo, come insegna il caso Bersani, non porta bene. Il piglio pop, la capacità di proporsi come un outsider, il tifo in questi anni per gli insegnanti e per le altre categorie in polemica con le riforme del governo possono tornargli utili. 

STRATEGIA
Ha come piano quello di restare nel Pd, in ultra-minoranza, martellando Renzi: «Sarò la sua ossessione». La sua battaglia punta alla conquista del Sud, anche in asse con De Magistris, per poi diventare un contraltare politico interno-esterno rispetto a Renzi. Il quale, per rabbonirlo, potrebbe dargli un ministero pesante. Ma prima bisogna vincere le elezioni. 
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