Pd, psicodramma dopo il referendum: i dem nella tenaglia: centrodestra al Nord 5 stelle al Sud

Pd, psicodramma dopo il referendum: i dem nella tenaglia: centrodestra al Nord 5 stelle al Sud
di Mario Ajello
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Martedì 24 Ottobre 2017, 15:35
Psicodramma Pd dopo il referendum. C'è chi nega il problema, o non ne vuole parlare al Nazareno. Mentre i governatori dem sono spaesati divisi. "Stiamo sottovalutando il problema del Nord e le aspirazioni del Nord", protesta Chiamparino, presidente piemontese. "Non possiamo fare finta che non sia successo niente", incalza. E Michele Emiliano e ancora più netto dalla Puglia: "Il Pd ha dimostrato, in questo referendum, di essere quello che è: un partito senza visione dei problemi territoriali".

E ora come si fa? Dal Nazareno emerge una prima risposta: "Il prossimo week end c'è la conferenza programmatica del partito a Napoli. E lì apriremo il dossier Nord". Ma anche quello Sud, visto che i dem si trovano in una tenaglia: rischiano di esse fagocitati al Nord dal centrodestra e al Sud dai 5 stelle. Come sfuggire allo stritolamento? Stefano Bonaccini è il governatore emiliano, ha già avviato la trattativa sulle autonomie con il governo centrale e dice: "Il referendum non è stato affatto snobbato dal Pd. In Veneto ci sono state posizioni a favore del voto. In Lombardia si è puntato di più sull'astensione. Il Pd sa individuare la richiesta di alcune regioni del Nord di essere premiate se sono virtuose e se rispettano la Costituzione". E tuttavia, nella settimana del referendum, il Pd ha perso un punto percentuale e il trend è in discesa, mentre la Lega è schizzata al suo massimo storico: 15,8 per cento.
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