Le musiche sono quelle veltroniane (Bob Dylan, i Beatles), del prodismo resta poco (il ramoscello d'ulivo nel simbolo del Pd che si vede sul palco) e tutto il resto, fra giglio magico e nuova classe dirigente di partito e di governo (Gentiloni applaudito sul palco, Rosato detto Rosatellum è superstar) è molto renziano.
Dieci anni dopo, il partito è Matteo. E tra i grandi assenti spicca, oltre a Prodi e più in piccolo, il capo della minoranza interna, il ministro Andrea Orlando. Che non vuole fare una nuova scissione, ma tutto il discorso di Veltroni è stato un invito a restare insieme e a vincere "lo scissionismo". Che è una delle malattie più gravi della sinistra.
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