“EXCHANGE OF VIEWS”
«Il 18 aprile l’Italia ha inviato l’ultima nota verbale alle autorità indiane, la quinta in due mesi, in cui si riconferma il richiamo all’immunità funzionale e al diritto internazionale», dice la Mogherini, e si chiede quello che in gergo è l’“exchange of views”, lo scambio di punti di vista. «Nel caso in cui non si arrivi a una soluzione accettabile, si procederà a ricorrere allo strumento di risoluzione delle dispute in base alle norme di diritto internazionale». Tradotto: l’arbitrato davanti alla Corte internazionale di giustizia o alla Corte permanente di arbitrato dell’Aja, oppure fissando insieme le regole di un arbitrato ad hoc. Il problema è che per l’arbitrato, bisogna che le parti siano d’accordo. E l’India non ha dato finora segnali di volerlo. Si porrà presto l’ulteriore dilemma di come affrontare l’imminente decisione della Corte Suprema di Delhi di mandare i marò davanti a un tribunale speciale. «Non accettiamo un processo indiano di cui non riconosciamo la validità», dice il ministro. I marò resteranno in ambasciata? O rischiano di tornare in prigione? Intanto, il governo Renzi ha preso due decisioni concrete. La prima è che «la nuova fase esaurisce il ruolo di De Mistura», l’inviato di Monti e Letta. La Mogherini ringrazia «in modo non rituale per la dedizione e l’impegno instancabile, ma servono nomi nuovi». Il diplomatico ex Onu fa buon viso a cattivo gioco («Sono disponibile a dar consigli se necessario») e saluta come «nuova, importante e necessaria questa svolta che richiede giustamente una nuova squadra». Quale? Un comitato di esperti coordinati da una figura tecnico-politica da individuare. La seconda decisione, dopo un incontro tra il ministro e Mancini, quella di rimandare l’ambasciatore in India.
I LEGALI
La Mogherini ha preannunciato ai marò il cambio di passo: «Loro sono d’accordo». Nel frattempo si definiscono i “campioni di diritto” che schiereranno Italia e India. Per Roma l’americano Myron H. Nordquist, luminare di Diritto del mare nella School of Law dell’Università della Virginia, autore di un commentario in 7 volumi sulla Convenzione Onu dell’82 sul Diritto del mare, già consigliere del Dipartimento di Stato e dell’Air Force, e per Delhi un peso massimo come P. Chandrasekhara Rao, da 18 anni giudice del Tribunale internazionale per il Diritto del mare, gran conoscitore dei meandri delle corti. La cesura è indicata dal benservito, dalla rimozione, come qualcuno la intende, di De Mistura. Al punto che Fratelli d’Italia con La Russa, la Lega e il M5S insinuano manovre elettorali da parte di Renzi. D’accordo invece il Pd, Pier Ferdinando Casini («È la strada giusta»), Maurizio Gasparri («Si è deciso finalmente anche se tardivamente di risolvere la vicenda») e Sel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA