Lusi, condanna a otto anni di carcere per l'ex tesoriere della Margherita: «Ha sottratto 25 milioni al partito»

Luigi Lusi
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Venerdì 2 Maggio 2014, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 19:39
L'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi stato condannato a 8 anni di reclusione per appropriazione indebita di oltre 25 milioni di euro di fondi destinati al partito. Lo hanno deciso oggi i giudici della IV sezione penale del tribunale di Roma, che hanno condannato Lusi anche per calunnia ai danni di Francesco Rutelli, ma lo hanno assolto dall'accusa di associazione a delinquere. In base alla sentenza, per Lusi scatta anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.



Il tribunale ha condannato anche gli altri tre imputati. In particolare, condanne per i commercialisti Mario Montecchia (tre anni e 6 mesi) e Giovanni Sebastio (a due anni e 8 mesi) e per l'ex collaboratrice Diana Ferri (un anno e 2 mesi) per la quale la procura aveva chiesto l'assoluzione.




Sequestri e risarcimenti. La quarta sezione penale ha mantenuto il sequestro su somme e immobili. Inoltre il tribunale ha disposto, per tutti e quattro gli imputati, in solido il risarcimento del danno alla Margherita, l'appropriazione indebita in sede civile e con 5mila euro immediatamente esecutivi. Solo Lusi dovrà, invece, risarcire per la calunnia Rutelli in sede civile e con 5mila euro immediatamente esecutivi.



Rutelli: giustizia è fatta. «Giustizia è fatta. Vengono dimostrate le esclusive responsabilità dell'ex tesoriere e dei suoi complici, e la nostra totale onestà, di politici e persone perbene - ha commentato Francesco Rutelli - Con la condanna di Lusi per calunnia nei miei confronti, si spazzano via tutti i veleni che furono diffusi. Sono soprattutto felice perché non solo è integro l'onore della Margherita, dei suoi dirigenti, e mio; ma resta integra anche la credibilità tecnico-amministrativa del partito: grazie alla determinazione dimostrata in questi anni, alla bravura degli avvocati Madia e Diddi, all'impegno dei liquidatori, dei garanti e dei tecnici e grazie all'egregio lavoro della Magistratura, tutto il maltolto viene recuperato».




I legali di Lusi: fu arrestato per reato da cui è stato assolto. «Oggi va ricordato che un senatore della Repubblica è stato arrestato per un reato da cui poi è stato assolto in giudizio - ha detto il difensore di Luigi Lusi, l'avvocato Luca Petrucci - Vedremo le motivazioni della sentenza. Ma quello che va tenuto ben presente è che l'accusa di associazione a delinquere è caduta, anzi è stata dichiarata insussistente dalla stesso tribunale. Riguardo alla condanna va tenuto presente che ci sono anche delle contestazioni con possibili prescrizioni».



Le richieste dell'accusa. Nei confronti dell'ex senatore la Procura di Roma aveva sollecitato una condanna a condanna a 7 anni e mezzo di reclusione, nonché l'interdizione perpetua dei pubblici uffici e la confisca di 25.579.200 euro, al fine di restituzione, somma che era stata sottratta secondo l'accusa tra il 2007 e il 2011 dall'imputato.

Il pm Stefano Pesci ha chiesto, inoltre, una pena a tre anni per Montecchia e a due anni e due mesi per Sebastio. Aveva invece chiesto l'assoluzione per la collaboratrice dello studio legale di Lusi, Diana Ferri.



La moglie di Lusi. La vicenda aveva coinvolto anche la moglie dell'ex senatore, Giovanna Petricone, che però è uscita dal processo patteggiando la condanna a un anno di reclusione.



L'accusa agli imputati, contestata nell'ambito dell'inchiesta avviata nel gennaio del 2012 dopo alcuni rilievi della Banca d'Italia, era di essersi associati al fine di «commettere un numero indeterminato di delitti, di appropriazione indebita, riciclaggio, fraudolenta intestazione di valori ed altri illeciti strumentali finalizzati a realizzare una serie indeterminata e sistematica sottrazione di risorse dai conti dell'associazione Democrazia è libertà - La Margherita». In particolare Lusi avrebbe fatto «ripetutamente atti di disposizione del patrimonio della Margherita grazie ai quali risorse di competenza della predetta associazione politica venivano utilizzate al fine di profitto personale».