Gentiloni vola in Cina da Xi e poi da Putin

Gentiloni vola in Cina da Xi e poi da Putin
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Sabato 13 Maggio 2017, 23:02 - Ultimo aggiornamento: 15 Maggio, 12:43
Paolo Gentiloni mette da parte per qualche giorno il caso 'Boschì e i vaccini per volare prima in Cina e poi in Russia da Vladimir Putin. Una missione strategica, di quattro giorni, che domani lo porterà, come prima tappa, a Pechino. Sarà l'unico leader dei paesi del G7 nella lunga lista (circa un trentina) di quelli attesi al Forum 'One belt, one road', il maxi progetto infrastrutturale e diplomatico voluto con forza da Xi Jing-pin che, dopo il fallimento del TTIP e i venti protezionistici che spirano dall'America di Trump, rappresenta l'unico piano di interscambio globalizzato. Sul quale i cinesi puntano molto e sono disposti a mettere sul piatto investimenti miliardari.

Ai media cinesi Gentiloni ha detto: «Siamo fortemente interessati. È forse il più importante progetto al mondo». La 'Via della setà articolata in un maxi piano infrastrutturale terreste e marittimo per collegare la Cina e l'Asia all'Europa, potrebbe vedere l'Italia protagonista, anche grazie alla sua posizione geografica, aprendo grandi opportunità a partire dai porti (almeno cinque) nell'Adriatico o nel Tirreno. Ma al di là del progetto la visita in Cina per Gentiloni rappresenta anche, e soprattutto, l'occasione per spingere e sviluppare ulteriormente i legami con il Dragone: l'Italia è terza tra i Paesi Ue per l'attrazione di investimenti cinesi, a quota 12,8 miliardi di euro (dietro a Gb e Germania) nella tecnologia, nell'industria, nel lusso e nelle eccellenze del made in Italy. Ma anche nel calcio, prima con l'Inter poi con il Milan. E vede la Peoplès bank of China, la Banca centrale cinese, importante azionista
dei principali gruppi strategici tricolore, con circa il 2% di Eni, Enel, Fca, Telecom e Prysmian. Gentiloni, che arriva in
Cina anche con alcuni imprenditori italiani (da Anas a Pirelli, da Fs a Fincantieri e Cdp), ne parlerà di certo nell'incontro che avrà con Xi e con il premier Li Keqiang. Con il quale dovrebbe firmare il terzo Piano di Azione 2017-2022 per la cooperazione economica bilaterale.

E quei colloqui saranno anche l'occasione per fare il punto sugli scenari internazionali. Anche in vista del prossimo G7 che il premier italiano presidierà a Taormina tra due settimane. È atteso si possa parlare della situazione nella penisola coreana con Pechino che spinge per un ripristino dei contatti tra Washington e Pyongyang, mettendo in guardia sul rischio di una guerra (le delegazioni Usa e Nordcoreane, tra l'altro, parteciperanno contemporaneamente al Forum). E, ancora, dello scacchiere mediorientale, dalla Siria all'Iraq, passando per la
questione del terrorismo.

A Pechino Gentiloni incontrerà, al forum 'One belt, one road' anche Putin. Un primo incontro informale a cui seguirà, il 17 maggio, un bilaterale nella dacia del presidente russo a Sochi.Dove Gentiloni si fermerà per un giorno prima di far ritorno in Italia. Putin è il convitato di pietra al vertice di Taormina che, dopo l'esclusione di Mosca per la vicenda Ucraina, anche questa volta si riunirà a sette invece che nel formato G8. L'Italia da sempre punta a un ritorno di Mosca al tavolo dei Grandi ribadendo però la 'linea rossà del rispetto degli accordi di Minsk per sbloccare lo stallo e intervenire sulle sanzioni. Ma sono tanti i temi sul tavolo del colloquio con lo 'zar': dalla Siria ai rapporti con gli Usa di Trump, passando per le relazioni bilaterali.
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