Il provvedimento aveva suscitato proteste dagli addetti ai lavoro. L'Ente Nazionale Circhi per bocca del suo presidente Antonio Buccioni ha espresso «la più radicale opposizione alla introduzione della norma che contempla la progressiva eliminazione degli animali dagli spettacoli circensi». Buccioni confida che «l'aula con ineludibile ed elementare esercizio di buon senso rimuova questo pessimo esempio di cialtroneria e superficialità legislativa che rischia di far chiudere o di vedere costretti all'esilio quasi cento complessi circensi italiani per quasi 6000 unità lavorative impiegate privando un pubblico di estrazione autenticamente popolare di uno spettacolo amatissimo e che non può prescindere dalla presenza ben regolamentata degli
animali. Qui davvero o si cambia o si muore».
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