In proposito, Canzio ha ricordato il verdetto della Cassazione che ha riconosciuto l'adozione da parte del convivente dello stesso sesso del figlio del partner escludendo ogni rilievo «all'orientamento sessuale» della coppia, e favorendo solo «il consolidamento del rapporto tra il minore e chi già se ne prende cura», e quello che ha riconosciuto l'atto di nascita di un figlio nato da due madri con fecondazione eterologa in Spagna. Da queste sentenze, sottolinea Canzio, «emerge una ricostruzione dell'istituto famiglia intesa come comunità di vita e di affetti, incentrata sui rapporti concreti che si instaurano tra i suoi componenti, all'interno della quale il criterio guida resta quello dell'interesse preminente del minore».
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