I fatti risalgono al marzo del 2015. La madre di Jacob, Julie Hill Dover, e suo marito Myke Hill, patrigno del ragazzo e padre naturale della vittima, avevano lasciato il 17enne in compagnia del suo fratellino più piccolo quando è scoppiato un incendio all’interno dell’abitazione dove i due si trovavano, che ha provocato la morte del più piccolo. Secondo il vice procuratore Willy Thompson, Jacob avrebbe aspettato in giardino mentre l’incendio diventava sempre più forte, non chiedendo aiuto e non cercando di salvare il fratello minore.
Secondo i genitori, invece, il ragazzo si sarebbe tenuto lontano dalle fiamme su consiglio dei vicini dei casi che nel frattempo avevano allertato le forze dell’ordine e che non avrebbe mai lasciato morire in questo modo il fratellino. Jacob, che ha problemi di sviluppo e difficoltà nel leggere e scrivere, sarebbe stato costretto, secondo i legali della coppia, dagli inquirenti a confessare l’omicidio durante un interrogatorio di 5 ore in cui avrebbe fornito più di una versione sul modo in cui era scoppiato l’incendio.
Secondo l’ultima ricostruzione, un cuscino, posto vicino ad uno dei caloriferi presenti nella casa, avrebbe preso fuoco. Ma gli agenti intervenuti hanno parlato di due incendi, scoppiati rispettivamente nel salotto e nella stanza da letto dove dormiva la vittima, particolare che non coinciderebbe con la testimonianza del ragazzo. «Era affascinato dal fuoco, l’aveva detto anche ai genitori qualche giorno prima della tragedia – ha detto il procuratore generale -. Jacob non è mai andato a dormire, ma ha cominciato a giocare con delle candele e la situazione gli è poi sfuggita di mano».
Durante l’ultima udienza, il ragazzo è scoppiato in lacrime confessando l’omicidio involontario, condannato anche per comportamento illecito nei confronti di un minore e di incendio doloso. Rivolgendosi ai giudici ha dichiarato di «amare suo fratello. Uccidendolo, ho distrutto una parte del mio cuore». Descritto dai familiari e dagli amici come una persona dolce e sensibile, il suo caso ha lasciato tutti a bocca aperta. Per questo la madre ha accusato le autorità di aver fatto al figlio il lavaggio del cervello per dichiarare la sua colpevolezza. «Conosco il mio bambino, si commuove ancora guardando i film della Disney. Non sarebbe mai stato capace di uccidere il fratellino e non avrebbe mai detto di essere coinvolto se non lo avessero costretto».
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