Uniti per 360 anni: nobildonna sepolta con il cuore del marito

Uniti per 360 anni: nobildonna sepolta con il cuore del marito
di Federica Macagnone
3 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Giugno 2015, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 10:27

Un amore che è riuscito a vivere oltre la morte, oltre l'inesorabile passare dei secoli. Il corpo di una nobildonna francese, sepolto 359 anni fa, è stato scoperto in un convento francese di Rennes con accanto il cuore del marito. I resti, come riporta il sito della Bbc, sono stati rinvenuti in ottimo stato di conservazione nel 2014: dopo attenti studi i ricercatori ritengono che appartengano a Louise de Quengo, una nobile morta nel 1656.

Il corpo, trovato in una bara di piombo durante la costruzione di un nuovo centro congressi a Rennes nel marzo dello scorso anno, si era così ben conservato che aveva ancora la maggior parte dei capelli, la pelle, il cervello.

In buono stato anche gli indumenti, soprattutto il cappello e le scarpe. Accanto ai resti, in una piccola teca, è stato trovato un cuore che gli archeologi hanno attribuito a Toussaint Perrien, marito della donna: nel 17° secolo, in Francia, era consuetudine donare gli organi dei defunti ai loro cari o a un’istituzione religiosa. E così Louise, alla morte del coniuge, ricevette il suo cuore. Secondo i ricercatori, dopo la dipartita di Toussaint Perrien, la donna, nonostante avesse trascorso la maggior parte della sua vita a fianco dei reali bretoni, decise di andare a vivere nel convento di Saint-Joseph lasciando al momento della morte una sola richiesta: essere sepolta accanto al cuore del marito.

«Abbiamo visto subito che c'era tanto materiale, tessuti, scarpe – ha detto Rozenn Colleter dell'Istituto nazionale francese di archeologia - sotto il mantello si potevano chiaramente distinguere le mani che reggevano un crocifisso».

Dopo due scansioni e un'autopsia, gli studiosi sono stati in grado anche di scoprire un po' della storia clinica di Louise de Quengo. «Con Louise, abbiamo avuto una sorpresa dopo un’altra - ha detto Fabrice Dedouit, radiologo e medico legale a Tolosa – Disponiamo di organi a tessuti molli su cui lavorare. Un fatto che non ha precedenti in archeologia».

Un primo esame post-mortem ha rivelato che la donna doveva avere circa 60 anni al momento del decesso, era affetta da calcoli renali e aveva delle aderenze polmonari, mentre il cuore del marito era stato prelevato con tecnica chirurgica.

Nello stesso sito sono state rinvenute altre 800 tombe, contenenti solo degli scheletri ma in stato di conservazione ben diverso. Gli abiti indossati dalla donna al momento del ritrovamento sono stati restaurati e verranno successivamente esposti.