Ucraina, Mosca: non invaderemo l'Est. Obama: soluzione diplomatica o conseguenze

Manifestazione per la pace a Kiev
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Venerdì 14 Marzo 2014, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 16:51
Alta tensione sull'Ucraina. Barack Obama spera ancora comunque che la crisi si possa risolvere per via diplomatica. Se cos non fosse per il presidente americano saranno inevitabili conseguenze nei confronti di Mosca.



Lavrov. «Non è nei piani di Mosca invadere l'Ucraina dell'est», ha dichiarato oggi il ministro degli

Esteri russo, Serghiei Lavrov, dopo il colloquio a Londra col segretario di Stato americano, John Kerry. Per ricostruire i rapporti tra Russia e Ucraina «non è necessario l'intervento o la mediazione internazionale», ha aggiunto Lavrov, che ha definito «utile» il colloquio con Kerry. Poi il ministro ha sottolineato che «i diritti dei russi in Crimea devono essere protetti» e che gli sforzi diplomatici proseguono in vista del referendum di domenica. «I nostri partner comprendono che le sanzioni sarebbero uno strumento controproducente» e «non gioverebbero a nessuna delle parti», ha detto ancora Lavrov, spiegando che l'effetto di eventuali sanzioni «sarebbe responsabilità di chi le impone».



Kerry. Il referendum in Crimea è «contrario alla Costituzione ucraina, in violazione del diritto internazionale e, pertanto, illegittimo». Lo ha detto il segretario di Stato americano John Kerry, ribadendo la posizione degli Stati Uniti, dopo l'incontro con Lavrov. Kerry ha ricordato che anche per il presidente Usa, Barack Obama, quello di domenica prossima è un referendum «illegale secondo la Costituzione ucraina. Né noi né la comunità internazionale riconosceremo i risultati. Se Mosca deciderà di ratificare il risultato del referendum di domenica in Crimea annettendo nei fatti la regione avrà dato uno schiaffo in faccia a qualsiasi tentativo di tendere la mano alla Russia, di proteggere gli interessi della Crimea e della Russia e di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina».



Putin. Il referendum per sancire la scissione della Crimea dall'Ucraina, in programma domenica, è conforme ai «principi del diritto internazionale e della Carta dell'Onu», ha detto il presidente russo Vladimir Putin secondo un comunicato del Cremlino.



Intanto la Cina si allontana dalla Russia sulla crisi ucraina. L'ambasciatore di Pechino all'Onu, Liu Jieyi, ha affermato in Consiglio di Sicurezza «la necessità di rispettare l'integrità territoriale dell'ex repubblica sovietica» e si è detto «aperto a tutte le proposte che siano in grado di ridurre la tensione». Secondo i diplomatici, la Cina potrebbe decidere di astenersi in caso di voto della bozza di risoluzione americana, lasciando la Russia isolata all'interno dei Quindici.