Toyboy uccide il marito dell'amante dopo che lei li ha traditi entrambi in un club a luci rosse

Toyboy uccide il marito dell'amante dopo che lei li ha traditi entrambi in un club a luci rosse
di Federica Macagnone
3 Minuti di Lettura
Giovedì 22 Ottobre 2015, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 08:39
A 24 anni Cohnor Coleman si era sentito finalmente grande, un uomo vero: era riuscito a conquistare la vicina di casa di cui era innamorato da almeno dieci anni, Sarah Jackson, 38enne sposata e madre di due bambini a cui aveva fatto da babysitter quando era adolescente. In realtà era caduto in un gioco torbido e perverso in cui non ricopriva il ruolo del protagonista, come credeva, ma solo quello del "toyboy" in mano a una donna senza scrupoli morali.



Una spirale "dark" che lo ha gettato nell'abisso, portandolo a uccidere a pugni il marito della sua amante e a finire sotto processo. Un omicidio che il ragazzo ha confessato, giurando però che non è stato assolutamente volontario. Una circostanza che sarà compito della Corte appurare, sviscerando tutti i dettagli di una vicenda romanzesca.



Cohnor aveva pensato che i suoi sogni si fossero avverati quando in primavera andò a letto con Sarah e lei gli disse di volere una relazione fissa e andare a vivere con lui. In poco tempo, però, è stato messo di fronte a un'altra realtà. La prima volta il 18 aprile, quando al Cavern bar di Richmond, nello Yorkshire, lei baciò un altro uomo davanti a lui, umiliandolo pubblicamente, Cohnor, che non riusciva a credere ai propri occhi, sfogò la rabbia e la frustrazione sul posto, tempestando di pugni una porta. Una settimana dopo, il 25, Sarah lo portò nello stesso bar, stavolta in compagnia del marito 43enne Andrew. In quell'occasione Sarah si spinse molto più in là, portando il suo "gioco" oltre i limiti e umiliando ancora una volta in pubblico sia il marito sia Cohnor: si staccò da loro, agganciò Adam Cox, marito di una sua amica, e lo portò con sé in un angolo appartato per uno scambio di effusioni. Il marito chiuse un occhio sulla questione, il ragazzo no: affrontò Sarah e il suo amante occasionale, ma fu respinto e cacciato dai due.



Sconvolto, umiliato, fuori di sé, Cohnor uscì dal locale in preda a rabbia e frustrazione. Cosa realmente sia successo subito dopo non sarà facile da ricostruire. Il ragazzo sostiene di essere stato raggiunto dal marito di Sarah, che lo avrebbe strattonato e colpito, e di aver reagito sferrandogli un pugno: da quel momento in poi non ricorda più nulla.

«Dopo aver visto come Sarah si comportava con gli altri uomini mi sono sentito un idiota, mi sono sentito usato - ha detto Cohnor durante il processo - Pensavo che lei mi fosse fedele. Mi aveva detto di aver già divorziato da Andrew e che viveva con lui solo per motivi economici. Erano solo tre settimane che andavamo a letto insieme, ma già stavamo facendo dei piani per andare a vivere insieme».



Chissà se quei progetti esistevano solo nella mente di Cohnor o no: Sarah, nella sua deposizione, ha detto che tra lei e il ragazzo non c'erano assolutamente piani di quel tipo. Fatto sta che Cohnor, convinto di essere l'unico amore di una donna che invece non si faceva scrupolo di baciare uomini diversi ogni sera e di appartarsi con loro davanti agli occhi del marito e del suo amante, è uscito devastato da quel bar, come se davanti ai suoi occhi si fossero spalancate le porte dell'inferno.



«Dopo essere uscito - ha detto il ragazzo - ho visto Andrew venire verso di me dicendomi: "Chi cavolo credi di essere?". Ricordo di essermi sentito spinto, tirato e di aver ricevuto un colpo. Tutto ciò che so è di avergli sferrato un pugno per difendermi, poi non ricordo più nulla. Ma non volevo provocargli ferite, né tanto meno ucciderlo». In realtà Cohnor lo ha pestato con tutte le sue forze, a tal punto da causargli lesioni cerebrali devastanti: Andrew è morto due giorni dopo in ospedale. Il ragazzo aspetta la sua condanna. Sarah avrà tutta una vita per dimenticare.