Il 63enne ha confessato di aver filmato gli atti sessuali con le donne, ma ha sostenuto che queste erano consenzienti e conoscevano le sostanze che assumevano.
L'uomo si trova in carcere dal giugno 2015, in condizioni di esecuzione anticipata della pena. L'ingegnere non ha mostrato alcun rimorso. «Ho deciso che non devo chiedere scusa a nessuno», ha detto l'imputato una settimana fa al termine del dibattimento. Il 63enne sostiene di avere fatto ciò che migliaia di uomini fanno ogni giorno in Svizzera. Con la differenza che invece di pagare 100 franchi a una prostituta, «ho dato loro fino a 2500 franchi». Il suo difensore si è invano battuto per una riduzione della pena a 18 mesi, per infrazioni alla legge sugli stupefacenti e altri reati minori.
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